Una gita all'edicola prima di partire per il mare, un titolo e una copertina accattivanti, e mi ritrovo in spiaggia con Delitti a Fleat House.
L'autrice è Lucinda Riley, famosa e amata dal pubblico per aver firmato una terrificante saga rosa-mistery in 7 volumi (tendenti a 8, col volume conclusivo in corso di stesura da parte del figlio dell'autrice, con l'aiuto delle indicazioni che lei gli ha lasciato prima di morire prematuramente). Gli ingredienti di questa saga di successo, a quanto pare, sono: un milionario eccentrico, le sue ultime volontà altrettanto eccentriche, sei figlie adottive (ma probabilmente non vi sorprenderà scoprire che in realtà ce n'è una in più, a meno che non abbiate pensato che il titolo della saga, Le sette sorelle, sia frutto di un errore di calcolo) che ricevono indizi sulle loro famiglie d'origine... E poi lettere, manoscritti, diari segreti, statuine misteriose, sfere armillari e roba simile, per un totale di 4000 pagine di saghe familiari, misteri ammuffiti e suggestioni d'appendice.
Non avrei mai il coraggio di affrontare davvero Le Sette Sorelle (che come titolo a me, più che far pensare alla costellazione delle Pleiadi, come avrebbe voluto la Riley, fa pensare alle industrie petrolifere), per cui mi cimento invece col più spiccio giallo investigativo Delitti a Fleat House, che la Riley scrisse prima della sua supersaga, e che, dopo una vigorosa raschiata di barile, è stato fatto uscire quest'anno. Cosa troverò, in questo romanzo?