Mark e Stephanie vivono in una Città del Capo terrificante, in cui si sentono assediati da ladri e rapinatori, stressati dal sistema d'allarme difettoso che non li lascia dormire la notte, da ricordi spiacevoli, rimorsi e rimpianti, e da problemi economici. La coppia avrebbe davvero bisogno di una vacanza, ma come fare con così pochi rand in tasca? La soluzione la offrono i Petit, una coppia parigina con cui sono entrati in contatto tramite un sito di scambi di case: Mark e Steph potranno trascorrere una settimana a Parigi perfettamente gratis, basterà contemporaneamente ospitare a casa loro quei simpatici francesi, così desiderosi di visitare il Sudafrica. Sembra un sogno! Mark e Steph partono con le migliori aspettative. Però a Parigi troveranno una situazione un po' diversa da quella descritta sul sito: l'edificio è fatiscente e disabitato, a parte la vecchia pazza che fa la pittrice, e che vive in un bugigattolo all'ultimo piano; inoltre è evidente che nessuno vive in quell'appartamento da decenni. I Petit? Nessuno li ha mai sentiti nominare. Anche a Città del Capo non si sono presentati. E come avrebbero potuto? I Petit non esistono! Chi ha chiamato Mark e Stephanie in quel posto così lugubre, così lontano da casa, e perché? Questo è lo spunto fulminante di Una casa a Parigi, di S.L. Grey, un bellissimo thriller gotico, intrigante, inquietante, originale e anche ben scritto e ben tradotto. La struttura con due voci narranti mi ha insospettito, all'inizio, ma contrariamente ai miei timori S.L. Grey l'ha gestita in modo accattivante. Una casa a Parigi, insomma, è un vero spasso, almeno in termini di incubi. Davvero, che si può volere di più? Ve lo consiglio senza esitazione! Garantito al limone.