Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

lunedì 9 aprile 2012

La storia del vecchietto che perse le chiavi di casa

Questa è la storia, famosa in tutto il mondo, del vecchietto che perse le chiavi di casa.

C'erano una volta tre vecchietti...









LA STORIA DEL VECCHIETTO
CHE PERSE LE CHIAVI DI CASA
di Gianluca Gemelli

Questa è la storia, famosa in tutto il mondo, del vecchietto che perse le chiavi di casa.
C’erano una volta tre vecchietti che un giorno uscirono a fare una passeggiata. Si incamminarono per un sentiero di campagna, appena fuori dal paese, e trascorsero alcune ore in pace e in tranquillità. Poi il cielo incominciò a farsi scuro e i tre imboccarono la strada del ritorno. Arrivarono così alla casa di uno di loro, il quale dopo aver salutato i suoi compagni con cordialità, infilò la mano in tasca per prendere le chiavi, ma non le trovò. Al loro posto trovò invece un buco.
– Guarda un po’! Ho perso le chiavi di casa.
– Davvero?
– Sì. La tasca era bucata e mi devono essere cadute.

Subito gli altri due vecchietti si misero a discutere su come aiutare il loro amico a rientrare a casa sua. Il primo disse:
– Torniamo indietro e ripercorriamo insieme tutto il percorso che abbiamo fatto. Così ritroveremo le chiavi!
Ma il secondo rispose:
– Abbiamo camminato per chilometri e chilometri, e abbiamo girato per molti sentieri. Come facciamo a sapere dove esattamente sono cadute le chiavi? Ci vorrebbero ore per rifare tutto il percorso, e si sta facendo buio. Potrebbe anche capitarci di passare proprio lì dove sono le chiavi senza poterle vedere.
– E allora? Tu cosa proponi di fare?
– Secondo me, – propose il secondo vecchietto, – il nostro amico si deve arrampicare su per la grondaia ed entrare dalla finestra!
– Sei matto? – rispose il primo. – Tu ce lo vedi ad arrampicarsi su per la grondaia? È troppo vecchio! Cadrebbe sicuramente giù, e si romperebbe una gamba. E poi, se anche riuscisse ad arrampicarsi fin lassù, che farebbe se trovasse la finestra chiusa?
– Hai ragione, – disse il primo, – Che cosa si può fare, allora?
– Trovato! – rispose l’altro. – Tagliamo quest’albero con l’accetta, lo usiamo come ariete e sfondiamo la porta!
– Tagliare quest’albero? E chi ce la fa? Siamo troppo vecchi! Secondo me noi tre non abbiamo neanche la forza di tenerlo su, figuriamoci usarlo come ariete e sfondare la porta!
– È vero. E allora? Che si fa?
– Beh, potrei farlo entrare in casa mia, che come vedi è la casa accanto. Poi lui potrebbe salire sul tetto, passando dalla finestrella della soffitta. Come vedi il tetto di casa mia è un po’ più in alto, per cui da lì lui si potrebbe buttare sul tetto di casa sua. Una volta lì potrebbe finalmente rientrare a casa, sempre passando dalla finestrella della soffitta.
– Che cosa? Buttarsi dal tetto e atterrare sull’altro tetto? Ma per chi lo hai preso? Per uno scoiattolo? Guardalo: anche lui è un vecchietto striminzito, proprio come te e come me. Si romperebbe l’osso del collo! E poi cosa fa se trova la finestrella della soffitta chiusa? Passa la notte sul tetto?
– Hai ragione. Ma allora? Che facciamo?
– Ho trovato! Scaviamo un tunnel! Facciamo un buco qui nel cortile, passiamo sotto al muro della casa e sbuchiamo nella cucina!
– Stai scherzando? Anche degli operai giovani e robusti ci metterebbero dei giorni a fare un simile scavo! E noi? Siamo solo tre vecchietti striminziti, lo hai detto anche tu!
– Già. Ma allora, che possiamo fare?
– Ho un’idea! Potremmo fare un buco nel muro: la casa è vecchia e ci sono delle pietre che vengono via facilmente.
– E se poi crolla tutta la casa? E poi le pietre, anche se sconnesse, sono belle grosse: se ci mettiamo a toglierle a una a una, prima o poi una pietra ci sfugge di mano e ci finisce su un piede.
– È vero. Ma allora? Come possiamo fare?
– E se costruissimo un’altra stanza proprio qui? Senti questa: la costruiamo intorno al nostro amico, così lui sta dentro casa!
– Già, e dove troviamo i mattoni e le pietre? E quanto ci mettiamo? E la forza di fare questo lavoro chi ce la da? E poi anche se in questo modo lui potrebbe dire: “sono a casa”, gli rimarrebbe comunque il problema di entrare nel resto della casa.
– Hai ragione, è vero. Ma allora, che facciamo?
In tutto questo il terzo vecchietto, quello che aveva perso le chiavi di casa, non appariva per nulla preoccupato. E perché avrebbe dovuto esserlo? Dopo tutto a lui bastava bussare alla porta per rientrare in casa, dato che non viveva da solo: in casa c’era sua moglie. Si provò a spiegarlo ai suoi due amici, ma quelli non lo sentirono neppure. Così a un certo punto dette loro la buona notte e si fece aprire dalla moglie. La vecchina quel giorno non era uscita a passeggiare con il marito perché voleva finire un lavoro a maglia: stava preparando un paio di calze di lana, che voleva regalare al marito per il suo compleanno. Finito quel lavoro, aveva preparato la cena e ora era tutto pronto in tavola. 
Il vecchietto si accomodò a tavola tranquillo. Le chiavi? Sarebbe andato a cercarle il mattino dopo. E se per caso non le avesse più ritrovate, pazienza: nel cassetto del comodino ne aveva un paio di riserva. Terminata la cena si affacciò alla finestra per prendere una boccata d’aria. I suoi due compari erano ancora là, a discutere su come aiutarlo a rientrare a casa, e c’è chi dice che siano andati avanti così tutta la notte prima di accorgersi che lui non era più lì con loro.


Questa fiaba è stata inclusa nel volume Il Re di Pietra, assieme ad altre 11 nuovissime fiabe. Il libro è in vendita e costa solo 6 euri.

4 commenti:

  1. Ahahahah molto divertente e, paradossalmente, anche molto realistico!

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  2. Veramente molto divertente!
    Però.....creativi i vecchietti! ;-)
    Marco Giacomobono

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  3. Sto leggendo a ritroso il tuo blog...
    Questo racconto molto divertente mi ha fatto pensare ai pensionati che discutono animatamente davanti ai lavori stradali

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