Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

mercoledì 10 agosto 2016

Benvenuta nuvola! Addio nuvola?

Roma! Dove finalmente è stato completato il Nuovo Centro Congressi progettato dal superarchitetto Fuksas. Ora EUR Spa bandisce un concorso internazionale per la ricerca di un nuovo nome evocativo per quella che per vent'anni è stata chiamata La Nuvola di Fuksas. No, "non chiamatela la Nuvola di Fuksas, cercate di sfidarvi!" dice lo stesso architetto. Ma a Roma è davvero possibile affidare a un concorso internazionale il nome di un'opera architettonica? Non saranno soldi sprecati? Non andrà a finire che i romani la ribattezzeranno, come al solito, in modo beffardo e goliardico? Ecco qualche esempio!




Auditorium Parco della Musica
I Bacherozzi - Questo è l'ovvio soprannome dell'Auditorium Parco della Musica (progettato da Renzo Piano).






La Barcaccia
La Barcaccia - Si chiama così l'arcifamosa fontana, opera di Pietro Bernini (padre di Gian Lorenzo Bernini) che si trova ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti.



SS. Vincenzo e Anastasio


Il Canneto - E' la Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, la cui facciata è tutta una selva di colonne. La chiesa è anche nota come Chiesa delle coratelle, in quanto contiene le urne con i cuori di 25 papi.





Palazzo della Civiltà del Lavoro


Il Colosseo quadrato - E' il Palazzo della Civiltà del Lavoro a l'EUR. E' anche detto Palazzo Groviera.







Er Cuppolone - E' ovviamente la basilica di San Pietro al Vaticano, opera tra gli altri di Michelangelo (a cui in particolare è attribuito il progetto della cupola) e di Gian Lorenzo Bernini.
Skyline di Roma con il Cupolone in primo piano















Palazzo Farnese
Il dado dei Farnese - Fu chiamato così, per la sua forma e la sua mole, Palazzo Farnese, attuale sede dell'ambasciata francese, realizzato da Antonio da Sangallo il giovane e da Giacomo della Porta.






Fritto Misto
Er Fritto misto - E' il soprannome del gruppo scultoreo che sovrastava in origine la Fontana delle Naiadi a Piazza della Repubblica. Vi erano raffigurati tritoni, delfini e polipi avvinghiati tra loro. Nel 1911, quando il gruppo fu collocato in cima alla fontana, il sarcasmo dei romani evocò una frittura di mare. Il gruppo infine venne sostituito da uno più sobrio. Il Fritto Misto originale, che vedete in figura, si trova ora nei giardini di piazza Vittorio Emanuele II. Tra parentesi: il fritto misto è opera del bisnonno dell'ex sindaco Rutelli!


Altare della Patria


La Macchina da scrive' - Questo, ovviamente, è il Vittoriano, o Altare della Patria. Qualcuno lo chiama anche Torta nuziale.







Palazzaccio
Er Palazzaccio - Questo è il Palazzo di Giustizia, realizzato a unità compiuta. Simbolo del potere, con la sua mole enorme e le sue decorazioni pesanti, non è mai stato visto di buon occhio dai romani, che avrebbero preferito che sprofondasse... e in effetti quasi da subito ha avuto grossi problemi di stabilità!


Via Nazionale


Palazzi de ricotta - E' il soprannome che originariamente Papa Pio IX affibbiò ai primi palazzi dell'attuale Via Nazionale, costruiti nell'ottocento. Non è certo se si riferisse all'aspetto delle facciate imbiancate, o se si lamentasse della speculazione edilizia, che a quanto pare esisteva già allora. Da allora il soprannome di "case de ricotta" è rimasto: i romani lo usano per bollare i frutti, nati marci, di buona parte della moderna edilizia popolare: sai quelle case che come le tiri su, arivengono giù? 

Ponte Rotto
Ponte rotto - E' Ponte Emilio, costruito nel secondo secolo a.C. Dal 1600 ne resta in piedi solo un troncone. Ponte rotto sarà pure rotto, ma per tutto l'ottocento fu ugualmente usato, facendogli sostenere una passerella metallica: a Roma nun se butta mai gnente!

Ponte Milvio
Ponte mollo - E' ponte Milvio: i romani lo chiamano popolarmente ponte Mollo perché quando il Tevere è in piena è il primo ponte a venir sommerso (quindi finisce a mollo). E' anche il ponte dei lucchetti, sai, quelli dei Tre metri sopra il cielo, Ho voglia di te ecc... 



E la nuvola? Sono stati davvero i romani a chiamarla così? In realtà la responsabilità di questo nome va in gran parte a Fuksas stesso, il quale anni fa diffuse alcuni schizzi preparatori, e un concept che voleva l'impalpabilità e la leggerezza di una nuvola imprigionate in una gabbia di cristallo. 
La nuvola - concept di Massimiliano Fuksas - disegno donato al Maxxi






















La nuvola di Fuksas



Ma il Nuovo Centro Congressi dell'EUR è in realtà una gigantesca gabbia di ferro e vetro, che imprigiona una forma mistilinea, fatta da un'intelaiatura anch'essa di travi metalliche ritorte, ma ricoperta da una specie di enorme lenzuolo.




Realizzare quest'opera non è stato certo un affare indolore, come potete ben immaginare. Ci saranno un paio di portaerei lì dentro, in quanto a ferro, e un paio di galeoni in quanto a velatura. Il tutto poi sovrasta uno scavo ciclopico, che durante i lavori è stato nascosto da paraventi, ma che i romani hanno potuto sbirciare passando in autobus: arriva forse fino al centro della Terra! Tra ritardi e modifiche, in passato lo stesso archistar ha persino minacciato di disconoscere l'opera. 

Ma ora che è finalmente compiuta (o quasi!) come la chiameranno i romani?


La Nuvola de Fero
Chi può dirlo? Certamente l'idea complessiva della struttura esterna è quella di una gabbia, o di una scatola trasparente. Ma quanto alla leggerezza della struttura interna, che in teoria dovremmo immaginare fluttuare all'interno, molti hanno qualche dubbio. Qualcuno certamente la chiamerà La Nuvola de Fero.



La Nuvola - modello
Però l'aspetto contorto dell'intelaiatura metallica sotto vetro e la tenue illuminazione rosata, visibile la sera, a me fanno pensare piuttosto a un cervello in barattolo. Per cui un'altra possibilità potrebbe essere Er Cervello in salamoia oppure Er Cervello sotto spirito. Che ne dite, la propongo all'ente EUR?



Cervelli sotto spirito: Marty Feldman in Frankenstein Junior, forse fonte di ispirazione per Fuksas













3 commenti:

  1. Vedendo le foto mi viene in mente una teca da rettilario, quindi proporrei "er serpente ar gabbio" anche se "cervello in scatola" mi piace proprio.
    A Torino c'è l'abitudine di dare un nome diverso alle strade, più che ai monumenti, comunque qua i grandi architetti non si sono spremuti visto che abbiamo un grattacielo di Piano e uno di Fuksas che sono dei parallelepipedi senza particolare scelta estetica...
    Avevi letto questo mio post sulla toponomastica torinese? http://thequeenofmira.blogspot.it/2012/01/normal-0-14-una-delle-prime-cose-che.html

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    1. Grazie della segnalazione, non lo avevo letto. Ho vissuto e lavorato due anni a Torino, e, Savoia a parte, ne ho un bellissimo ricordo. Con maggiore o minore fantasia, quella che chiami toponomastica confidenziale è sempre un segno interessante dello spirito popolare. A Roma spesso è causata dalla volontà di farsi beffe dei simboli del potere. Ma anche quando non è così, è sempre divertente. Ed è così in tutta Italia. A Napoli per esempio se chiedi un'indicazione può capitare che ti dicano "Gira a destra dopo lo Spiox" e tu ti chiedi "Ma che cavolo è 'sto Spiox" finché non incontri una rotonda con al centro un monumento con una grande dedica a San Pio X :D

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  2. L'arte è sempre interessante,anche se presentata con ironia,anzi in questo secondo modo diventa molto divertente ...OK...

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