Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

mercoledì 25 luglio 2018

Che direbbe Hitch? La donna alla finestra

Una donna che passa la sua vita alla finestra, un brutto giorno è testimone di un omicidio. Ma ha visto davvero quel che crede di aver visto? O si tratta di un'illusione, come quelle con cui già convive da tempo a causa di un grave disturbo mentale, e, come se non bastasse, dell'alcolismo? Se questo tipo di personaggio vi ricorda qualcosa, ma non ricordate cosa, provate a cliccare QUILa donna alla finestra di A.J. Finn è l'ennesimo caso letterario, nato libro ma già con l'idea di diventare film; un romanzo che fa di tutto per richiamare situazioni e atmosfere da vecchi film noir. Gli editori di La donna alla finestra hanno già ottenuto una riga di commento da Stephen King, ma io invece mi sono chiesto: che direbbe Alfred Hitchcock, di questo romanzo? Perciò ho deciso di rompere momentaneamente le barriere del tempo per interpellare il grande regista britannico. A lui dunque la parola!  



Buonasera! Sono Alfred Hitchcock. Poiché ho fama di essere un grande esperto di omicidi, misteri e simili amenità, mi è stato chiesto di leggere e recensire La donna alla finestra di A.J. Finn, cosa che mi accingo a fare. Innanzitutto bisogna dire che il tema principale e anche il titolo del romanzo ricordano quelli di un vecchio film: La finestra sul cortile: un vero capolavoro, opera di un grandissimo regista; se non l'avete visto correte a procurarvelo, non ve ne pentirete. 


Detto questo, il romanzo è ben scritto e viene velocemente al dunque, ovvero a quell'atmosfera di angoscia che giustamente deve accompagnarsi a una bella donna costretta a star chiusa in casa - in una casa grande e buia, ovviamente - e a un misterioso omicidio, cui una notte la protagonista assiste dalla finestra, ma che poi il giorno successivo sembra in realtà non essere mai avvenuto. Finora gli ingredienti per un buon film ci sono tutti, ed è un vero peccato che io mi sia di fatto ritirato molti anni fa, perché non riesco a pensare a un regista più bravo di me per ricreare le atmosfere che ci sono nel libro. Tra l'altro, sono anche morto da un pezzo, ma questo non c'entra adesso. Fatto sta che poi, nella versione cinematografica bisognerà cambiare qualcosina, perché nella parte finale il romanzo ci presenta un confronto piuttosto scadente tra l'eroina e il cattivo. 

Dico scadente perché, se è vero che ognuno di noi ha avuto qualche volta la tentazione di bloccare il cattivo mentre è, per così dire, col dito sul grilletto, solo per fargli fare una lunga confessione-spiegazione a uso e consumo del pubblico, bisognerebbe sempre cercare di evitare questa facile soluzione. Ora A.J. Finn non va certo lapidato per aver ceduto alla tentazione: anch'io, lo ammetto, a volte l'ho fatto... Ma lui in questo stesso romanzo lo fa addirittura per due volte! Il che, francamente, è assai grave e meritorio di sanzione. Per il suo grave comportamento, spero che l'autore sia severamente punito, per esempio facendo dirigere il film tratto dal suo libro a Paolo Sorrentino. 

E ora vi saluto. Non mi è dispiaciuto esser richiamato dalla tomba per recensire un thriller, e spero che la cosa avvenga più spesso. In fondo, è qualcosa che si adatta bene al mio personaggio.

7 commenti:

  1. Originale dare a Hitchcock la recensione di un thriller ...OK...

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  2. L'idea dell'omicidio visto dalla finestra, o dietro un vetro, è un'idea che venne ripresa da Dario Argento nel suo primo celebre film "L'uccello dalle piume di Cristallo" del 1970. Anche lì si rimaneva nel dubbio di cosa fosse successo veramente, e questo si verrà a sapere solo nell'interessante conclusione.
    Sembra che Alfred Hitchcock espresse veramente un parere positivo su Dario Argento,
    quand'era ancora in vita però, non da morto, BYE

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  3. Insomma, A.J. Finn non ha inventato niente di nuovo, mentre il nostro G.G. ha avuto una bella pensata nel far recensire il libro a uno che di gialli se ne intende.
    Io in questo periodo sto soffrendo anche del blocco del lettore...

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    1. Prova con Amelie Nothomb: i suoi romanzi con 90 pagine se ne vanno in allegria, e magari così ritrovi il gusto della lettura

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    2. Amelie Nothomb mi piace molto ma non ho perso il gusto della lettura, è solo un periodo un po' pieno e non riesco a concentrarmi sulla lettura. Comunque grazie.

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  4. Interessante questa Amélie Nothomb, non ne avevo mai sentito parlare prima.

    Su Wikipedia risulta che scrive racconti molto fantasiosi sugli argomenti più disparati.

    Si è messa in testa di pubblicare un libro all'anno !!!

    Speriamo che non deforesti tutta l'Amazzonia però !!!

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    1. E' un vero personaggio: vestita di nero, con buffi cappelli in testa, parla dei suoi libri e della sua vita sorseggiando champagne... Non vede gente, non va ad eventi, nessuno può entrare in casa sua... Pubblica un libro all'anno ma ne scrive e archivia di piu'. Non tutti i libri val la pena leggerli: a me, devo dire, piacciono di piu' quelli vagamente autobiografici

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