Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

sabato 18 agosto 2018

Origin: Il documentario perduto

Oggi parliamo di Origin, l'ultimo fanta-thriller di Dan Brown, il quinto romanzo con protagonista Robert Langdon, il professore universitario superfigo, che indossa sempre l'orologio di Topolino e che dà una pista a James Bond. Ho aspettato un bel po' per leggerlo, cioè il tempo necessario perché uscisse in formato economico. Non c'è moltissimo da dire sulla trama, perché, ormai si sa, DB scrive e riscrive, e fa quattrini, sempre con lo stesso orribile romanzo, pur con cornici diverse e spunti iniziali diversi. Stavolta questi elementi specifici sono anche meno interessanti del solito e non è da escludere che qualche lettore trovi questo romanzo un po' noioso, dato che Superbob stavolta non dà la caccia a una reliquia perduta, un ordigno perduto, un manoscritto perduto, ma... a un documentario perduto! Sì, un barbosissimo documentario pseudoscientifico che, misteriosamente, tutti anelano di vedere. Con tutto ciò, Origin è forse il miglior romanzo di Dan Brown che io abbia letto... Paradossale, no? Ora vi spiego perchè!


Al centro della storia, come detto, c'è una presentazione video in cui uno strambo personaggio che sembra un mix tra Steve Jobs ed Elon Musk promette nientedimeno di svelare i misteri legati all'origine e al destino dell'uomo. Ovviamente non vi svelo le rivelazioni di questa robaccia da Focus TV, altrimenti vi toglierei buona parte del divertimento che c'è nel leggere il libroInutile dire che quando il tizio in questione viene assassinato e il video sparisce, le religioni organizzate sono le prime indiziate, Chiesa Cattolica in testa. Poi ovviamente la Chiesa sarà scagionata, reindiziata, riscagionata, ecc... Inutile dire che Superbob fa team con una bellona locale, e sfugge rocambolescamente a polizia, killer e servizi segreti. Inutile dire che alla fine si scopre che il colpevole di tutto 'sto casino è proprio colui che uno non si dovrebbe aspettare che lo sia... e quindi, conoscendo la solita meccanica dei colpi di scena, a quel punto molti lettori lo avranno già capito da un pezzo. 

No, Origin non è un romanzo credibile. Il luogo "esotico" in cui è ambientato il romanzo è la Spagna... Ah, già, io avevo fatto una previsione diversa, tempo fa,  riguardo l'ambientazione del nuovo romanzo di DB: ho toppato, ma se volete conoscere lo stesso la mia previsione, cliccate QUI. C'è la Spagna, dicevo, in Origin, e con dovizia di descrizioni e spiegazioni di opere d'arte e luoghi d'interesse, e anche di simboli arcani (non dimentichiamo che Bob è professore di simbologie strampalate), ma mai prima d'ora erano apparse così pretestuose e superflue ai fini della trama. 

La Spagna di Origin inoltre sembra un regno europeo da operetta, in cui la famiglia reale governa davvero il paese, non ha solo una funzione di rappresentanza, e i conservatori si preoccupano che il principe ereditario possa cambiare il paese in senso eccessivamente progressista, o che la sua promessa sposa possa impicciarsi di affari che non la riguardano insieme a uno strambo professore americano. 


Per misteriosi motivi nella versione italiana il termine ateo è sistematicamente sostituito da ateista, non si capisce se per ricalcare la lingua inglese o se per rifarsi a una terminologia antiquatissima (circa 1600); in ogni caso questa scelta da parte del traduttore è piuttosto sgradevole.


E allora perché dico che questo brutto romanzo è il migliore che ho letto di Dan Brown? Perché finalmente la scrittura è corretta e lineare: in effetti a mio parere i precedenti, oltre che essere non credibili, erano anche narrati in modo piuttosto confuso; Origin invece è più chiaro e più immediato. Se solo DB la piantasse coi soliti cliché, con la solita storia della Chiesa oscurantista (che qui però alla fine è trattata in termini molto più miti del solito, chissà, forse DB sta invecchiando...) e magari mandasse anche in pensione Bob Langdon, forse ne vedremmo delle belle, chissà! Inoltre, anche se il documentario al centro della narrazione apparirà un po' debole e velleitario al lettore appassionato di divulgazione scientifica, bisogna riconoscere che DB ci ha messo dentro un lavoro interessante, che mixa scienza reale e possibile.

Er Ventresca, per me è lui
E poi anche i nomi sono meno ridicoli del solito! Sì, uno spagnolo che si chiama Diego Garza fa ancora un po' ridere, ma almeno stavolta non incontriamo nomi come Carlo Ventresca (come in Angeli e Demoni) o Manuel Aringarosa (come nel Codice da Vinci). Se non altro... è finalmente uscito dal tema ittico!





Sfido qualsiasi fan sfegatato di DB a dichiarare pubblicamente che, nel corso della sua prima, serrata lettura del Codice da Vinci, quando è giunto al punto in cui compare il vescovo Aringarosa che scende dalla sua Fiat, non gli è scappata una risata.

Aringarosa? Per me è questa qui.





3 commenti:

  1. Condivido la tua sintesi = DB sta invecchiando ...OK...

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  2. Ma perchè continui a leggere Dan Brown se poi ti delude sempre? Anzi, questo potrebbe essere lo spunto per un prossimo post. ;)

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    1. Non mi ha affatto deluso: infatti le aspettative erano molto basse! Leggo DB per masochismo, credo.

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