Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

martedì 18 febbraio 2020

Perfect rigor: la vita e l'opera di Grisha Perelman

Il nome del matematico russo Grisha Perelman (lo so, in Italiano si dovrebbe scrivere Perel'man, chissà perché, ma in tutte le altre lingue la trascrizione è Perelman, per cui perché non adeguarsi?) è oggi sconosciuto ai più, ma una decina di anni fa era piuttosto noto anche al di fuori del mondo della matematica. Si tratta infatti di un personaggio pittoresco, entrato nel folclore della matematica per il suo anticonformismo. Perelman, un po' per star lontano dai riflettori, un po' per ribellione contro il sistema (del mondo accademico), ha rifiutato sia l'ambita Medaglia Fields (chiamata popolarmente Nobel della matematica) che il Millenium Prize (che ammonta a ben un milione di dollari!) del Clay Institute, suscitando, a suo tempo, notevole scalpore.  Il libro Perfect rigor di Masha Gessen si barcamena tra i molti mentori e colleghi dello sfuggente Perelman (che non solo non concede interviste, ma in pratica non parla più con nessuno da anni e anni) e dà loro voce, nella vana speranza che molti insignificanti dettagli possano comporre il ritratto di un uomo che è invece talmente schivo da restare lontano e misterioso. Vien fuori un noioso resoconto di una vita altrettanto noiosa, che sembra essere stata dedicata unicamente al piacere della dimostrazione e della risoluzione di problemi astratti. Lasciatemi credere che invece in segreto Perelman ogni tanto, se non altro, si sia concesso una birra!


Perelman vive una giovinezza fatta di gare scolastiche e selezioni olimpiche (di matematica, ovvio) e una vita adulta dedicata alla ricerca scientifica ad altissimo livello. Perelman, almeno secondo Perfect rigor, in pratica non ha amici, né vita sociale. La Gessen ipotizza perfino che sia affetto da sindrome di Asperger. La realtà dei fatti è che Perelman, ancor giovane, si ritira dalla vita pubblica, e anni dopo la sua sostanziale scomparsa, tutti si stupiranno nello scoprire che ha lavorato in autonomia e in segreto, fino a dimostrare la cosiddetta Congettura di Poincaré. L'imprenditore filantropo Landon Clay, per invogliare i giovani talenti a dedicarsi alla ricerca pura in matematica, ha incluso questa congettura in un elenco di problemi fondamentali per la cui soluzione ha predisposto cospicui premi in denaro. 

Se a S. Pietroburgo incontrate quest'uomo… Ci credereste? Non 
è un barbone qualsiasi, ma il più grande matematico del mondo
La Gessen tenta, così come ho visto fare anche ad altri divulgatori, di spiegare in parole povere e a tutti i lettori  di cosa parli la congettura di Poincaré; i risultati anche in questo caso sono discutibili: si tratta di un'impresa forse impossibile, e probabilmente inutile. In ogni caso Perelman non si piegherà alle regole richieste per ritirare il premio del Clay Institute. A lui interessa solo il risultato matematico, non i soldi, non la fama, non una cattedra prestigiosa: Non voglio essere un trofeo di qualche Università. Grazie al lavoro divulgativo effettuato da altri matematici, il Millenium Prize gli verrà attribuito comunque, ma lui lo rifiuterà, così come altri premi prestigiosi, anche se privi di controparte economica. Perelman è comunque considerato uno dei più importanti matematici viventi, e, anche se ha dichiarato di aver abbandonato la matematica perché deluso dal conformismo degli altri matematici, in realtà nessuno sa cosa stia facendo oggi. Però pensateci un attimo: cosa starà mai facendo, nella sua solitudine, un geniale matematico che ha tagliato tutti i ponti col mondo esterno?

A meno che non siate anche voi matematici, il libro di Masha Gessen vi risulterà pesante, e vi consiglio piuttosto di vedere il più vivace documentario su Perelman disponibile su YouTube (è in russo, ma ci sono i sottotitoli in inglese). Ma c'è una cosa che il documentario russo non menzionerà mai, e che il libro Perfect rigor ha invece il merito di mettere ben in luce: la discriminazione antiebraica nell'unione sovietica, che sovvertiva (e forse in parte sovverte ancora) la meritocrazia, e con cui quasi tutti i protagonisti del libro, Perelman incluso, hanno dovuto tristemente fare i conti. 

Un'ultima nota riguardo all'ormai tradizionale trasandatezza dell'editing delle versioni italiane dei libri che parlano di matematica (vedere, per esempio QUI). In questo purtroppo Carbonio Editore non è diverso dagli altri: anche questa volta è evidente che il testo non è stato fatto rileggere a un matematico. E così scopriamo che il giovane Perelman sapeva risolvere difficili problemi anche senza conoscere i derivati (ma anche uno studente delle superiori sa che si chiamano derivate e non derivati!), che dottorando è un titolo accademico (mentre invece è la condizione di chi studia per conseguire un dottorato), che i matematici sono estremamente pignoli riguardo alle note a piè pagina (ma quali note a piè pagina! L'autrice parlava delle citazioni bibliografiche!) ecc...

A questo punto non mi resta che propormi personalmente come consulente matematico per traduttori. Editori, traduttori, contattatemi! Prezzi modici!

1 commento:

  1. Io ho capito che la MATEMATICA è importante nella nostra vita ,ma non è possibile farne l'unica cosa importante ...OK...

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