Quanti grandi musicisti del pop e del rock ci hanno purtroppo lasciati, nel corso di quest'anno? Tanti. Troppi. Come mai? In questo racconto mi prendo la libertà di aggiungerne uno all'elenco (spero che il diretto interessato non si arrabbi) e vi spiego che… è tutta colpa di David Bowie.
LA PIU’ GRANDE BAND DI TUTTI I TEMPI
di Gianluca Gemelli
−
Beh, io aspetto qua fuori. Per qualsiasi cosa... − disse il corpulento
poliziotto prima di chiudere la porta. L’uomo in giacca e cravatta gli rispose
con un cenno del capo. Poi la porta si chiuse e il catenaccio scattò. Ora era
da solo con il suo cliente.
L’omino rasato con gli occhialetti tondi
era seduto dietro il tavolone di legno, non sembrava affatto pericoloso. Aveva
indosso una camicia azzurra numerata troppo grande per lui, e gli sorrideva
cordialmente.
L’altro sorrise di rimando, si allentò
il nodo della cravatta, gli sedette davanti e stese la mano.
− Buongiorno signor Duncan. Sono
l’avvocato Clough, il suo difensore d’ufficio.
− Buongiorno, avvocato.
− Naturalmente io ho già dato
un’occhiata alle carte che mi hanno dato, e, se vuole sapere la mia opinione,
indipendentemente da tutto... Spero che non si offenda, ma bisogna che le dica
che in questi casi... di solito conviene puntare sull’infermità mentale.
− Ma certo, non si preoccupi. Faccia
come ritiene più giusto: è lei l’esperto.
− Sì... Bene. Però prima di tutto io
vorrei sapere ogni cosa direttamente da lei. Naturalmente è bene che tra noi ci
sia una fiducia reciproca. Lei non mi deve nascondere nulla. D’altra parte lei
si può fidare completamente di me: qualsiasi cosa mi dirà, se vuole, resterà
tra noi due.
− Non ho assolutamente nulla da
nascondere.
L’avvocato fissò l’omino negli occhi, e
non vi colse altro che una tranquilla rassegnazione. Aprì la sua cartellina e
dispose sul tavolo alcuni faldoni e un registratore elettronico.
− Benissimo. Cominciamo, ehm... È stato
lei ad assassinare Phil Collins, martedì scorso a Londra, sì o no?
− Sì, sono stato io.
− Ok... Adesso io dovrei chiederle di
raccontarmi tutto dal principio... Ma prima voglio proprio chiederglielo:
perché lo ha fatto? Perché ha ucciso un grande musicista, amato da tutti, come Phil Collins?
− Per fondare la band più grande di
tutti i tempi! − sorrise Duncan.
− Cosa intende dire?
− È un po’ difficile da spiegare...
L’iniziativa non parte da me, ma dall’alto, − rispose l’assassino, indicando il
soffitto.
− Dall’alto? Vuol dire dal... dal
gover...
− Dal Regno dei Cieli!
− Ah, già, − fece Clough sfogliando
frettolosamente uno dei faldoni. − Ho letto da qualche parte che dopo l’arresto
lei ha detto di aver agito per conto di David Bowie, ma pensavo che non
dovessimo prender sul serio questa cosa... Insomma c’entra anche lui, David
Bowie, in questa storia?
− Precisamente. È lui il mandante, in un
certo senso. Io sono solo l’esecutore.
− Ma David Bowie è morto... a gennaio di
quest’anno, se non sbaglio.
− Sì, è così.
− E lei Bowie lo ha conosciuto
personalmente?
− Non l’ho mai incontrato fisicamente,
devo dire, anche se sono un suo grande fan. Ma in un certo senso sì, lo conosco
molto bene, dato che sono molti anni che ci parlo quasi quotidianamente.
− Per telefono?
− No, no. Nei sogni.
− Cioè? Lei ha sognato David Bowie?
− Non è che io lo abbia sognato, io ci
parlo in sogno tutte le volte. Sono anni che ci frequentiamo in quel modo.
Siamo amici.
− Cioè? Lei ha fatto amicizia con Bowie...
in sogno?
Duncan annuì.
− E Bowie? Lei pensa che anche lui
sognasse lei, proprio mentre lei sognava lui?
− Non lo so se anche lui dormiva mentre io
lo sognavo. Quel che so è che fin dalla fine degli anni settanta lui entra
spesso nei miei sogni, e lì stiamo insieme e parliamo un po’ di tutto, da
vecchi amici.
− Hum...
− Lo so che per lei è difficile
crederlo, se non ha mai avuto un’esperienza simile. Ma è così.
− Non è che io non le creda del tutto.
In fondo lei era un suo grande fan, no? Quando improvvisamente ha saputo che era
morto deve essere stato un grosso shock per lei. Perciò, forse...
− No, no. Me lo aspettavo, purtroppo. Sapevo
da tempo che era malato. Sapevo anche che si era aggravato e stava per morire. Lui
mi raccontava sempre tutto.
− In sogno.
− Certamente.
− E cosa c’entra tutto questo, mi scusi,
con Phil Collins?
− Mancava solo lui per completare la
band.
− Ma quale band?
− Lui, cioè Bowie, Keith Emerson, Glen
Frey e Prince. Più Phil Collins alla batteria, appunto.
− Keith Emerson?
− Di Emerson Lake & Palmer. Lui
ovviamente è il tastierista della band.
− Mi scusi, ma Keith Emerson non è morto
anche lui qualche tempo fa?
− Sì, certo, anche lui è morto
quest’anno. Sono tutti morti. Sennò come potrebbero suonare con Bowie?
− È una band di morti?
− Certo.
Clough si strinse la testa fra le mani e
mormorò:
−
Io non capisco...
− Mi scusi, sono stato poco chiaro. Le
spiego tutto dall’inizio. Pochi giorni dopo la sua morte, David è venuto di
nuovo a trovarmi in sogno.
− Da morto.
− Sì, e ne sono stato davvero felice. In
effetti non sapevamo, io e David, se avremmo potuto continuare a vederci anche
dopo la sua morte. Io temevo di no, ma per fortuna mi sbagliavo. Allora gli ho
detto: Ehi, come va, David, come te la passi? E lui: molto meglio, qui si sta
bene, eccetera... Che faccio, continuo?
L’avvocato Clough aveva gli occhi chiusi
e la guancia appoggiata a una mano, ma gli fece cenno di continuare.
− Allora, lui ha chiesto di me, come va
il lavoro, eccetera... sa, io faccio il giardiniere... Ah, certo, queste cose
lei le sa già... Insomma le solite cose che si dicono fra amici... Poi però mi
ha detto: Sai, Bob, qui si fa dell’ottima musica, è fantastico andare ai
concerti. Ma non mi è facile inserirmi. Ci sono così tanti artisti e gruppi
consolidati ormai, lì nell’aldilà... In questo momento, per esempio, mi ha
detto David, vanno tutti pazzi per Presley, Hendrix e Bach.
− Chi?
− Presley, Hendrix e Bach. A quanto pare
si sono messi a far musica insieme, e ovviamente tutti vanno pazzi per il loro
gruppo.
− Presley, cioè Elvis... Jimi Hendrix...
Questi li conosco. Ma Bach?
− Johann Sebastian Bach!
− Ah, quel Bach!
− Proprio lui. Sembra sia l’anima del
gruppo. Suona l’organo Hammond.
− Ah, però! Chi lo avrebbe mai detto? Va
bene, va bene. Andiamo avanti.
− David, gli ho detto, tu sei sempre
stato un grandissimo artista solista, possibile che tu abbia problemi a farti
strada nel mondo musicale? E lui: però sarebbe un’altra cosa se potessi metter
su una bella band. E io: chissà quanti artisti nell’aldilà non vedono l’ora di
lavorare con te. E lui: non ti credere, in ogni caso mi piacerebbe fare un
gruppo tutto di gente fresca, nuova... E
io: e come fai? E lui: vedrai, vedrai... Il giorno dopo morì Glen Frey, il
cantante e chitarrista degli Eagles.
− Ah.
− Quando rividi David, qualche settimana
dopo, era su di giri: lui e Glen stavano lavorando insieme. Ora mi manca un
grande tastierista, disse David. Una settimana dopo morì Keith Emerson.
− Ma... Ma... Keith Emerson non si è
suicidato? Si è sparato, se non sbaglio.
− Non sbaglia. Ma sa, David ha un forte
carattere, è sempre stato molto convincente.
− Ah.
− Insomma, quando ci siamo rivisti mi ha
raccontato che il gruppo funzionava alla grande, grande musica, composta con la
novità e la freschezza di chi è appena arrivato lì. Mancava però qualcuno che
arricchisse la sezione vocale e desse una mano negli arrangiamenti. A quel
punto gli ho suggerito io di chiamare Prince.
− Ah, già. C’è anche Prince.
− Certo. Prince è compositore e
arrangiatore. È un grande bassista ed è un ottimo polistrumentista. È la scelta
migliore, non trova?
− Oh, sì, certo.
− Ma David non era ancora contento. Il
gruppo non poteva lavorare al completo senza un grande batterista e
percussionista, ma quello purtroppo tardava ad arrivare.
− Ma... mi scusi se intervengo, non ci
sono abbastanza ottimi musicisti nell’aldilà? Se serviva un batterista, per
esempio, perché non prendere quello degli Who, che è morto tanti anni fa, come
si chiama...
− Keith Moon. Sì, sarebbe un’ottima
scelta, ma lui ormai da anni suona con Lennon, Harrison e Mercury... E poi
David voleva tutta gente nuova e fresca, gliel’ho detto.
− Per cui la scelta è caduta su Phil
Collins. Ho capito. Però... Questo qui non è morto né di malattia, né si è
suicidato. Phil Collins lo ha ucciso lei!
− David mi ha guardato con quel suo
sguardo così particolare, ipnotizzante, quasi, e ha detto: Phil Collins sarà
alla prima di The Baddest Boy sabato
sera. Vedi un po’ che puoi fare. Così io ho preso la pistola e...
− Ma non poteva opporsi? Che razza di
richiesta sarebbe, da parte di quello che lei considerava un amico? Assassinare
un uomo... Perché accidenti lo ha fatto?
− Beh, David sa essere molto
convincente, gliel’ho detto.
− Già, ma forse non poi così tanto,
visto che con Phil Collins non gli è riuscita, di convincerlo a suicidarsi!
− Non so come fossero i rapporti tra
David e Phil prima della morte di Phil. Ma ora vanno d’amore e d’accordo e
anche il gruppo va alla grande. Questo mi ha detto David.
− Ho capito, ma rimane il fatto che lei ora
è qui, assassino reo confesso, e rischia l’ergastolo. Bell’affare, che ha
fatto!
− Ho commesso un terribile delitto, non
lo nego. Ma il mio tornaconto ce l’ho avuto.
− E quale sarebbe?
− La musica! David mi ha invitato a
tutti i loro concerti.
− Che vuol dire? Intende togliersi la
vita? Oppure David Bowie le ha predetto la sua morte?
− No, non si preoccupi, per ora io li
ascolto in sogno. E sono davvero la band più grande di tutti i tempi!
Questo racconto mi ha commossa...
RispondiElimina“[…] Cieco com’ero cercai di saltar giù
RispondiEliminamentre la carrozza precipitava nel fosso
ma restai preso fra le ruote e ucciso.
C’è qui un cieco dalla fronte
grande e bianca come una nuvola.
E tutti noi suonatori, dal più grande al più umile,
scrittori di musica e narratori di storie,
ci sediamo ai suoi piedi,
per sentirlo cantare la caduta di Troia. “.
[Jack, il cieco- Antologia di Spoon River]
Una volta ho ascoltato in sogno per tutta la notte un disco inedito dei Beatles. Un intero, fantastico album, inciso dai Fab Four nei primi anni settanta... solo per me. Ricordo ancora il riff di una canzone. Qualche traccia di quel sogno la trovate nel mio racconto "intervista a John Lennon".
RispondiEliminaOriginale e scritto bene...OK...
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