Ebbene sì, oggi parliamo di filosofia, con una recensione che non è una recensione, anzi è più di una recensione. Poiché non solo io sono uno dei pochi fortunati possessori dell'edizione originale de Il Testamento Spirituale di Serafino Pepe (libro che qualcuno evidentemente voleva e vorrebbe ancora fosse dimenticato, ma che grazie al passaparola e ai blogger di uno zoccolo duro è oggi più vivo che mai) ma ho anche conosciuto di persona Don Michele Fugardi, che di S.P. è stato confessore e confidente, mi inserisco anch'io (e, oserei dire, con una certa autorità) sulla scia di quei giornalisti e blogger che negli ultimi anni hanno cercato (invano, ma non per questo meno meritoriamente) di ridare visibilità ad uno dei più originali pensatori dell'inizio di questo secolo. Lo farò, iniziando da oggi, con una serie di post in cui ripercorro in forma narrativa la strana storia di questo libro noto eppure misconosciuto, e coglierò l'occasione per pubblicarne numerosi stralci (in particolare oggi ne pubblico l'incipit, con la celebre allegoria della strada e della corda di canapa). La speranza è sempre quella che, prima o poi, chi è in possesso dei diritti, si convinca a ripubblicare il libro, possibilmente completo della parte rimasta ancora inedita.
Blog dedicato alla narrativa e altro, di GIANLUCA GEMELLI, autore romano (non) emergente.
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domenica 2 aprile 2017
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