Diabolik ha compiuto 60 anni il mese scorso. Il n.1 del famoso fumetto ideato dalle sorelle Giussani fu pubblicato infatti nel novembre 1962. Diabolik è un supercriminale, ineguagliabile ladro e trasformista, epigono dei francesi Arsenio Lupin e Fantomas, antieroi dei romanzi popolari, che lo precedono di oltre 50 anni. Diabolik a sua volta nei fumetti italiani ha avuto discepoli degni di nota: Kriminal e... Gommaflex, il simpatico arcinemico di Alan Ford; e in entrambi c'è lo zampino del vulcanico Max Bunker (a.k.a. Luciano Secchi, autore assieme a Magnus, alias Roberto Raviola, anche di una versione femminile del personaggio, ma con un'occhio al soprannaturale e uno all'erotismo, ovvero Satanik). L'anniversario vede nelle sale cinematografiche il secondo capitolo della saga firmata dai Manetti Bros, iniziata l'anno scorso. Ed è un bel regalo di compleanno! Entrambi i film dei Manetti sono fedeli al fumetto e all'epoca in cui si cementò il suo successo, con continui omaggi al cinema inglese, americano, italiano e francese degli anni '60 e '70. Musiche, costumi, scenografie... Tutto è perfetto, anche nel senso del perfetto kitsch: l'esperienza sensoriale per lo più è quella di trovarsi a metà tra un fumetto e un film di James Bond, dialoghi insulsi e colpi di scena assurdi inclusi. Poco spazio alla CGA stile Marvel: il nostro Diabolik pur con il dispiego di mezzi imponenti mantiene tutta la cura artigianale dei dettagli che caratterizza il nostro cinema recente. Imperdibile! Recuperate il primo capitolo su qualche piattaforma e correte a vedere il secondo prima che sparisca dai cinema: Diabolik, si sa, così come appare scompare, lasciandosi dietro soltanto una scia di morte.