Ignac Semmelweis, medico ungherese, attivo a Vienna nella prima metà dell'ottocento, fu un precursore di Pasteur. In un'epoca in cui il mondo dei microbi era ancora sconosciuto, intuì l'importanza del lavaggio antisettico delle mani. Egli infatti dedusse e dimostrò che a diffondere un'infezione perniciosa, allora nota come febbre puerperale, tra le donne ricoverate per il parto, erano le mani non lavate degli studenti di medicina, i quali passavano tranquillamente dalla sala autoptica alla sala parto e viceversa. Ma nonostante l'evidenza dei suoi risultati, la comunità scientifica dell'epoca non era pronta ad accettare una verità scomoda che contraddiceva i principi allora in voga (che oggi giudicheremmo ridicoli) soprattutto se a propugnarla era un personaggio pittoresco, irruento, imprudente e arrogante come era Semmelweis. Morale della favola: in vita il medico ungherese fu ostracizzato al punto che fu forse la sua sofferenza psicologica a determinarne il tracollo mentale: Semmelweis concluderà i suoi giorni internato in manicomio. La sua riabilitazione e consacrazione a eroe della medicina saranno postume. Il libro di Piero Borzini, è una sorta di esperimento letterario: un saggio con licenza di prosa poetica. Comunque adatto a presentarci il personaggio nei suoi aspetti contraddittori di eroe tragico e scienziato lucido e razionale.
Blog dedicato alla narrativa e altro, di GIANLUCA GEMELLI, autore romano (non) emergente.
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sabato 21 dicembre 2019
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