Non ne avete ancora abbastanza di investigatori malinconici? Flavio Soriga in questo verboso giallo ce ne regala addirittura due. Per fortuna il maresciallo Serri scompare ben presto dal racconto, per lasciare il palcoscenico al capitano Crissanti. Crissanti, lui tutti lo chiamano per cognome, nessuno mai che lo chiami "capitano" o altro. Tutti, carabinieri, inquirenti, testimoni, sospettati, ecc... si comportano con lui come se lo conoscessero da sempre e gli parlano come a un vecchio amico durante una passeggiata, tra i lungomari e i bar di Cagliari. Lui si limita ad ascoltare, al massimo fa una domandina del tipo: "Dov'era lei la notte del 9 settembre?" e loro "Vede, Crissanti..." e giù a blaterare di letteratura, musica, architettura, urbanistica... Tutti chiacchierano e filosofeggiano incessantemente, e Crissanti pure pensa ai fatti suoi per 283 lentissime pagine. Intanto, per fortuna, il giallo in pratica si risolve da sé.