Chi ha paura della puntura? Un sacco di gente a quanto pare! Mi capita spesso d'incontrare chi si chiede se sia meglio scegliere un vaccino oppure un altro, e addirittura chi confessa candidamente di non volersi vaccinare affatto. Ma servono davvero, questi vaccini contro il Covid-19? Basteranno a sconfiggerlo? Ha senso fare i capricci? Cosa dice in proposito la matematica? Una risposta, piuttosto ovvia, ve l'anticipo subito: sì, i vaccini servono, e chi può deve assolutamente vaccinarsi. Niente capricci!
La profilassi vaccinale possiede un effetto immunizzante sul singolo individuo che si vaccina, ma anche sulla comunità cui questo appartiene, cosa che molti dimenticano. Vaccinarsi, quindi, in certi casi è soprattutto un dovere civico. E nel caso della pandemia da Covid è proprio così.
Quale vaccino è meglio? Domanda poco interessante. Il rischio di effetti collaterali è del tutto irrilevante per tutti i vaccini approvati, anche quelli per cui precauzionalmente è stata sconsigliata la somministrazione a certe fasce d'età. Il tale vaccino è il doppio più pericoloso del tal altro? Ma il doppio di praticamente zero continua a essere praticamente zero. Ogni vaccino purtroppo ammazza qualcuno... Ma se una persona ogni duecentomila deve morire, per evitare ulteriori decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di ricoveri, è chiaro che per quella persona è una tragedia, ma per la società è un ben misero prezzo da pagare.
In pratica i vaccini approvati sono tutti equivalenti, e potendo vaccinarsi la scelta suggerita dalle autorità sanitarie, ma anche dalla logica e dall'etica, è farlo punto e basta, non occorre scegliere quale siero farsi somministrare. Al di là della diversa protezione individuale dichiarata dai diversi vaccini, infatti non dobbiamo dimenticare che viviamo nel paese a più alta circolazione del coronavirus del mondo (non credete che sia, che ne so, l'India, per esempio: fate la proporzione fra i morti quotidiani e la popolazione locale e avrete anche voi la dimostrazione matematica di quest'amara verità). Ciò significa che ogni giorno abbiamo una probabilità non irrilevante di contrarre l'infezione, il che col tempo offre ben poca sicurezza a chiunque, vaccinato o non vaccinato che sia.
Non c'è dunque scampo? Ma no! E' la percentuale di popolazione vaccinata che sarà eventualmente un fattore decisivo per sconfiggere l'epidemia nel nostro paese. Infatti la probabilità di contrarre l'infezione che ciascuno di noi ha ogni giorno risente grandemente della porzione di popolazione protetta. Questo è quel che dice chiaramente la matematica (non sto a tediarvi coi calcoli, ma, in una versione molto semplicistica, mutatis mutandis sono gli stessi che ho presentato nell'articolo Ti conosco mascherina! )
E' possibile sconfiggere il coronavirus con la sola campagna vaccinale? Francamente questo per ora nessuno lo sa. Ma certamente è l'arma più forte che esiste, e l'unica che attualmente siamo in grado di dispiegare in Italia, per cui c'è poco da fare i disfattisti.
Concludendo, vaccinarci è utile alla comunità anche più che a noi stessi, e in una comunità dove la percentuale dei vaccinati è la più alta possibile, il virus circola il meno possibile. Vaccinandoci abbiamo i benefici del vaccino, e, facendo parte di una comunità che si vaccina, anche quelli dell'immunità di gruppo. Quindi non importa quale vaccino ci propongono: se ce lo danno dobbiamo prenderlo, specie considerando che ci sarà comunque chi per motivi di salute non potrà farlo.
Chi pur potendo vaccinarsi non lo fa, compie una scelta lecita ma eticamente sbagliata, perché se sconfiggeremo la pandemia godrà anche lui degli effetti benefici dell'immunità collettiva realizzata dagli altri che invece si sono vaccinati; se invece non raggiungeremo una percentuale di popolazione sufficiente a sconfiggere il virus, buona parte della colpa di questa tragica sconfitta sarà di chi si è comportato come lui.
Immaginate un calciatore che si rifiuta di mettersi davanti alla porta con gli altri, perché ha paura di ricevere una pallonata, lasciando un pericoloso buco in barriera, e che dice: Che importa? Ci penseranno gli altri a fermare il tiro di punizione. Voi che gli fareste, se foste i suoi compagni di squadra?
Perché questo messaggio non è espresso più chiaramente nella retorica di stato, in questo caso stranamente blanda? Non lo so. Forse nelle alte sfere hanno un pensiero diverso dal mio, oppure hanno altre priorità... Oppure temono che la gente sia così egoista che se capisse che anche i non vaccinati godono dell'immunità collettiva, penserebbe: Bene, allora io non mi vaccino mica: lasciamo che siano questi altri fessi a farlo!
Ma voi conoscete qualcuno così egoista da poter fare un ragionamento simile? No: non può esistere gente così stronza. O forse sì?
Purtroppo gente così stronza e ignorante la conosco anche!!
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda un po' di timore sugli effetti collaterali c'è, ma è quello stesso timore che provo quando devo prendere un antibiotico, un'aspirina o una goccia di collirio... se si legge il bugiardino di qualunque farmaco viene voglia di affidarsi alla sorte e sperare di guarire senza farmaci (o morire serenamente senza soffrire). Piuttosto nei vari tg dovrebbero smetterla di far vedere tutti quei primi piani delle iniezioni, con l'ago che affonda in profondità nel braccio. Quello sì che mi spaventa!