Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

domenica 27 ottobre 2013

Dinosauri a Roma

Dopo anni di studi e ricerche, sono finalmente pronto ad annunciare al mondo una scoperta scientifica sensazionale, che rivoluzionerà la storia naturale, e ve la presento qui in anteprima mondiale! Amici, i dinosauri non sono estinti, come già sospettavano i fan di Nessie, il famoso e inafferrabile mostro di Loch Ness, ma anzi, ce li abbiamo, vivi e vegeti e allo stato naturale, proprio qui a Roma, e io ve ne mostro le prove! 


Fenomeni osservati. 
Da sempre i romani si lamentano delle buche stradali, automobilisti e motociclisti in testa. Si calcola che a Roma ce ne siano migliaia, e rappresentano un pericolo per i cittadini e una spesa costante per il comune. Infatti, sia che ci si limiti a mettere delle toppe o vengano conclusi dei lavori di rifacimento vero e proprio del manto stradale, basta un temporale e misteriosamente, dalla sera alla mattina, le buche stradali ricompaiono. 

Di solito la gente si limita a maledire il sindaco, il governo o le ditte che svolgono i lavori. Io invece ho deciso di esaminare il problema con il metodo scientifico, e così sono giunto rigorosamente a delle conclusioni sorprendenti.

Prima di tutto esaminiamo il fenomeno. Una ricognizione sul campo mette in evidenza che:

a) la maggior parte delle buche hanno forma vagamente circolare, talvolta con diramazioni a stella o a raggiera (vedi figura). 


b) In media il diametro di una buca circolare misura 55 cm, ma vanno da un minimo di 30 cm fino a un massimo di 120-130 cm. La loro profondità, a parte poche eccezioni, va dai 5 ai 15 cm (vedi figura).

c) Le buche circolari hanno la tendenza a presentarsi in serie, distanziate in modo regolare. La distanza tra due buche consecutive misura in media 5 m, e va da un minimo di 2 m a un massimo di 25-30 m.


Ipotesi esplicativa.
Ora, per chiunque abbia qualche conoscenza di paleontologia, la somiglianza con le ben note impronte di dinosauro fossili (vedi foto seguente), appare evidente, sia nella forma, che nella misura, che nella disposizione sul terreno:


In particolare, non c'è dubbio che la morfologia delle buche stradali romane è perfettamente compatibile con quella delle impronte di dinosauri sauropodi. Gli esseri preistorici che camminano per le strade di Roma hanno lunghezza compresa tra i 10 e i 30 m e peso tra le 8 e le 40 tonnellate. L'animale che sembra rispondere all'identikit è l'Apatosauro o Brontosauro, un dinosauro vissuto nel giurassico superiore, che da adulto poteva arrivare ai 10 m di altezza, 25 di lunghezza e 35 tonnellate di peso. E' un'ipotesi affascinante... e per fortuna si tratta di erbivori!



Testiamo l'ipotesi.
Fatta l'ipotesi, va cercata la conferma, come prescrive il metodo scientifico. Se le buche nell'asfalto sono in realtà impronte di grossi animali, esse devono essere collegate tra loro, e deve essere possibile ricostruire, almeno parzialmente, il percorso dell'animale. Per compiere tale verifica, ho utilizzato delle foto aeree. In tali foto le buche stradali sono discretamente visibili, in quanto si presentano di un colore diverso rispetto all'asfalto circostante, anche quando sono state riparate. L'osservazione dal cielo ci ha permesso di distinguere numerose serie di impronte, che qui vi mostriamo, evidenziandole con frecce. La foto con le frecce che indicano le impronte di dinosauro viene affiancata da quella priva di ritocchi. Di solito le impronte percorrono le strade nel senso della lunghezza, ma sono presenti anche segni di attraversamento stradale.

Foto1. Zona ardeatina. Su questo tratto di strada si distingue una serie quasi ininterrotta di impronte, lunga oltre 4 km. La distanza media tra le impronte è circa 15 m, ma spesso si presentano a coppie, alla distanza di circa 5 m l'una dall'altra. Sono presenti anche dei segni orizzontali oblunghi, forse prodotti dalla coda dell'animale.


Foto 2. Zona Ardeatina. Un'altra immagine della lunga serie di impronte che percorre la strada. Le impronte a tratti sono più distanziate, ad indicare un'accelerazione dell'andatura. Accanto alla serie principale (frecce gialle) è visibile una seconda serie di impronte più leggere (frecce rosse), il che sembra indicare la presenza di almeno due animali che procedono in fila indiana, e a tratti appaiati. Forse si tratta di una madre con un cucciolo.


 Foto 3. Zona Ardeatina. Qui sono visibili tracce di attraversamento, che proseguono oltre il manto stradale.

 
 Foto 4. Zona Ardeatina. Altre tracce di attraversamento stradale da parte di sauropodi.


 Foto 5. Zona Ardeatina. Ancora impronte distanziate in modo regolare percorrono la carreggiata.


 Foto 6. Zona Via del Mare. Un'altra serie di impronte a distanza regolare, appartenenti a un animale di taglia relativamente piccola. Una seconda serie di impronte (frecce rosse) procede parallelamente al tracciato della strada ma si tiene prudentemente a lato, al riparo degli alberi.


Conclusioni.
Se quindi il mistero delle buche stradali può ormai dirsi risolto e la presenza di sauropodi vivi a Roma può dirsi accertata, resta da chiarire per quale motivo tali animali non sono mai stati avvistati. Per essere sopravvissuti fino ad oggi senza esser visti dall'uomo devono certamente aver sviluppato notevoli capacità sensoriali e abilità mimetiche, e devono certamente essere animali schivi, tant'è vero che le nuove serie di impronte compaiono di solito dopo una notte di maltempo. I sauropodi quindi escono dai loro nascondigli, che devono essere nelle campagne della periferia, solo di notte e col maltempo, per evitare di incontrare gli esseri umani. Tuttavia, se consideriamo che essi prediligono incamminarsi sulle nostre strade, e che si tratta di animali dalle dimensioni notevoli, non è cosa credibile che mai nessun automobilista li abbia avvistati. Con ogni probabilità avvistamenti sono avvenuti, seppur di rado, nel corso degli anni, ma la notizia per qualche motivo non si è potuta diffondere. I possibili motivi che si possono ipotizzare sono i seguenti.

a) I diretti interessati non hanno creduto ai loro occhi  o hanno avuto paura di esser presi per matti, o peggio ancora per ubriachi, con conseguente ritiro della patente, il che a Roma corrisponderebbe alla morte civile.  Quindi hanno taciuto.

b) Le autorità, per timore di scatenare il panico o la "caccia al dinosauro", hanno coperto i fatti e nascosto la verità.

In ogni caso come vedete il metodo scientifico può arrivare alla verità anche laddove l'incredulità dell'uomo della strada o la miopia e l'ottusità delle autorità tentano di impedire il progresso. Pertanto invito tutti i testimoni degli avvistamenti di dinosauri romani a farsi vivi senza paura, da ora in poi!





7 commenti:

  1. Non ho mai letto niente di più divertente in vita mia!

    Savares

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  2. Un'analisi molto attenta e accurata, ma non hai preso in considerazione l'ipotesi che si tratti di alieni obesi capaci di invisibilità; questo spiegherebbe l'assenza di testimonianze nonché il tempo indecente che occorre per le riparazioni.
    Di questo passo potresti scrivere un saggio molto interessante xD
    Ciao ^^

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    1. Per verificare la tua ipotesi occorrerà cercare, sempre per mezzo delle foto aeree, tracce di atterraggio di dischi volanti.

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  3. Ok..mi hai convinta! Mi armo di binocolo termos di caffè bollente e mi metto in trepidante attesa alla finestra ! Qui a Napoli deve esserci una colonia di dinosauri molto più nutrita di quella romana!! E io che da brava ignorante continuavo a dare la colpa all'amministrazione comunale.....

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  4. Mio Dio, Patrizia, non lo sapevi? Gigino (il nostro sindaco) si è molto offeso quando gli ho parlato dei dinosauri, e mi ha urlato al telefono: siete degli ingrati, irriconoscenti! è tutta la vita che lotto con loro.
    sergio

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