La pioggia fa sul serio è un romanzo giallo di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli. Fango, boschi, frane, montanari, geologi, studiosi di Storia dell'arte... e un omicidio. Un ispettore della forestale e un maresciallo dei Carabinieri indagano sotto la pioggia. Quel che funziona, in questo lavoro, è proprio l'ambientazione. Ci sono poi molti personaggi di contorno assai simpatici, ma purtroppo restano al livello di macchietta o poco più. I capitoli brevi rendono facile la lettura. I personaggi principali sono di un qualche interesse, ma sfortunatamente anch'essi sono privi di un vero spessore: non hanno storia, non hanno famiglia.
Gli autori di tanto in tanto indulgono in didascalie inutili e snervanti, piazzate nella narrazione come le uova sode intere nella torta pasqualina. Ci sono perfino due veri e propri intermezzi. Temevo che Guccini potesse averci infilato dentro anche lo spartito di una canzone. La confezione (come al solito, direi, quando si tratta di gialli italiani) tra spazi saltati, pagine spesse e pagine bianche ci regala un buon centimetro di spessore di troppo, per non riparlare delle molte pagine inutili del romanzo stesso. Totale: quasi 18 euri, che tutto sommato ci si può anche risparmiare.
Aggiunta successiva: un'invettiva contro gli editori. Ho scritto che i personaggi principali non hanno storia e non hanno famiglia? E' vero, però può darsi che in realtà ce li abbiano... in un altro libro. Infatti scopro solo ora che Pojana, l'ispettore della forestale, protagonista di questo libro, lo era anche del precedente Malastagione. Magari lì si dice di più e qui non ci si vuole ripetere... Anche se fosse, La pioggia fa sul serio resta un romanzo deludente.
Scusate l'ignoranza, non sapevo di star leggendo il secondo episodio di una serie! In ogni caso devo dire che nel risvolto di copertina si dice: "Ancora una volta Guccini e Macchiavelli sanno evocare per noi i sapori e le emozioni più intense delle loro montagne, bla bla bla...", ma non si avverte il lettore che questo è il loro secondo romanzo con lo stesso protagonista!
Personalmente, non mi piace leggere un libro che fa parte di una serie senza aver letto il capostipite. Non so voi. Ma certamente non sono solo io ad avere questa stranezza, altrimenti non mi imbatterei in continuazione con il problema (per esempio mi è già capitato con Flavia de Luce e con L'autunno di Montebuio). Insomma gli editori nascondono le informazioni, proprio per evitare che quelli come me non comprino il libro perché vogliono prima leggere quelli che vengono prima! E' quasi una truffa! Editori, quando la smetterete di prenderci in giro? Quando inizierete ad essere chiari?
Gli autori di tanto in tanto indulgono in didascalie inutili e snervanti, piazzate nella narrazione come le uova sode intere nella torta pasqualina. Ci sono perfino due veri e propri intermezzi. Temevo che Guccini potesse averci infilato dentro anche lo spartito di una canzone. La confezione (come al solito, direi, quando si tratta di gialli italiani) tra spazi saltati, pagine spesse e pagine bianche ci regala un buon centimetro di spessore di troppo, per non riparlare delle molte pagine inutili del romanzo stesso. Totale: quasi 18 euri, che tutto sommato ci si può anche risparmiare.
Aggiunta successiva: un'invettiva contro gli editori. Ho scritto che i personaggi principali non hanno storia e non hanno famiglia? E' vero, però può darsi che in realtà ce li abbiano... in un altro libro. Infatti scopro solo ora che Pojana, l'ispettore della forestale, protagonista di questo libro, lo era anche del precedente Malastagione. Magari lì si dice di più e qui non ci si vuole ripetere... Anche se fosse, La pioggia fa sul serio resta un romanzo deludente.
Scusate l'ignoranza, non sapevo di star leggendo il secondo episodio di una serie! In ogni caso devo dire che nel risvolto di copertina si dice: "Ancora una volta Guccini e Macchiavelli sanno evocare per noi i sapori e le emozioni più intense delle loro montagne, bla bla bla...", ma non si avverte il lettore che questo è il loro secondo romanzo con lo stesso protagonista!
Personalmente, non mi piace leggere un libro che fa parte di una serie senza aver letto il capostipite. Non so voi. Ma certamente non sono solo io ad avere questa stranezza, altrimenti non mi imbatterei in continuazione con il problema (per esempio mi è già capitato con Flavia de Luce e con L'autunno di Montebuio). Insomma gli editori nascondono le informazioni, proprio per evitare che quelli come me non comprino il libro perché vogliono prima leggere quelli che vengono prima! E' quasi una truffa! Editori, quando la smetterete di prenderci in giro? Quando inizierete ad essere chiari?
Nessun commento:
Posta un commento