Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

lunedì 2 marzo 2015

Fuori è buio

Bisogna riconoscere a Dunwich Edizioni, oltre che il merito di dare una possibilità a nuovi autori italiani, come molti altri piccoli editori fanno, anche il coraggio di pubblicare con nonchalance raccolte di racconti, laddove questo tipo di pubblicazione è invece spesso considerato non commerciale, e quindi indesiderabile dagli editori. Qui voglio parlarvi di Fuori è buio, di Eleonora Della Gatta. Di che si tratta? In due parole: Ai confini della realtà e Un salto nel buio. L'autrice, classe 1980, potrebbe anche non aver mai conosciuto queste vecchie serie TV, ma molti dei suoi raccontini sembrano proprio adatti a essere trasformati in sceneggiature per mini-telefilm del tipo brividoso. Gli ingredienti sono streghe, mostri, fantasmi, maledizioni... e invasioni della Terra in quantità, da parte di alieni o vampiri che siano.



La scrittura di Eleonora Della Gatta è corretta, ma non tutti i racconti sono esenti da problemi stilistici seri, quali il cambiamento repentino del punto di vista o il narratore che passa improvvisamente da interno a onnisciente e viceversa. Inoltre la maggior parte di essi, dopo aver strappato, forse, un sorriso o un piccolo brivido, non lascia alcuna traccia. 

Il racconto iniziale, in particolare, come esordio è suicida: Marco e Wanda, che chissà perché viene anche usato come teaser gratuito per Fuori è Buio, è proprio l'elemento meno efficace della raccolta. Un incipit interminabile, scritto in uno stile insopportabilmente decadente, in cui ogni sostantivo è pazientemente decorato dal suo aggettivo, arriva a introdurre finalmente una struttura (che rimanda a Mary Poppins) che sembra destinata a cucire insieme vari racconti come se fossero i quadri disegnati sul selciato da un artista di strada. Inspiegabilmente questa struttura, tutto sommato suggestiva, introdotta con tanta fatica, racchiude invece il solo primo racconto, Marco e Wanda, appunto, una storiella davvero poco significativa, di quelle di cui sono pieni i cassetti, giustamente chiusi, di tanti adolescenti inquieti.

Se non altro, grazie a questa apertura, per me infausta, il libro nel seguito migliora, e qualche racconto ci lascia anche un sorriso un po' più duraturo degli altri. Per esempio è così all'incontro con l'originale mostruosità vegetale di Giardinaggio.

Ma a salvare letteralmente la raccolta è La Secàra, racconto originale, sia per ambientazione che per svolgimento, scritto in modo schietto e immediato. Setting suggestivo e realistico, discorsi diretti con tanto di dialetto, narrazione efficace e ficcante... Bellissimo. A dimostrazione del fatto che da questa autrice in realtà è lecito aspettarsi ottime cose.

In bocca al lupo a Eleonora Della Gatta, quindi. La aspettiamo al varco, sperando che la prossima mossa non sia il solito juvenile-paranormal-romance-urban-fantasy, ecc... 

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