E' Halloween, e i bambini, organizzati in gruppetti, battono il quartiere alla ricerca di dolci. La casa delle due vecchine strambe è la più ambita: tutti sanno che sono molto generose coi bambini. Certo però che quel lungo viale da percorrere al buio fa sempre un po' paura, e anche l'aspetto delle due anziane signore a volte spaventa i più piccoli. Ma ne vale la pena!
ALLOUIN
di Gianluca Gemelli
− Chi è?
− Dolcetto o scherzetto? − rispondono in
coro una dozzina di vocine.
La porta si socchiude. Spunta il viso
severo della signora Carpi, − o forse invece è la signora Bianchedi: le due
vecchiette che abitano insieme si vedono molto poco in giro, e i bambini non
sono in grado di distinguerle − e scruta da sopra gli occhiali il piccolo sabba
infernale di streghette, fantasmi, vampiri e altri sconosciuti mostriciattoli.
Tutti porgono cappelli e bustine di cartone in attesa, sperano, di una pioggia
di caramelle, cioccolatini e altre squisitezze.
− Hm... Non lo so mica se... Vediamo un
po’... − fa, dubbiosa, la signora Carpi, − ma forse invece è la signora
Bianchedi − e i bambini ridacchiano: sanno che i dolcetti stanno per arrivare.
Conoscono quella casa: ad ogni Halloween, al momento di spartirsi il
territorio, se la contendono quasi. Le due vecchiette, infatti, sono famose per
la generosità con cui sottostanno, solo apparentemente riluttanti, al rito del
“dolcetto o scherzetto”.
E infatti ecco che anche stavolta i
cappelli da strega rovesciati
traboccano, uno alla volta, di ottime caramelle e cioccolatini
assortiti. E non è roba da discount: ci sono gelatine rare e prelibate, cioccolatini
di marca, praline opera di cioccolaterie rinomate... I bambini, che ovviamente
sono esperti in materia, già si leccano le labbra. Tutto quel che hanno
rimediato fino a quel momento, nel loro rastrellamento del quartiere, non vale
nemmeno la metà del bottino della casa delle due vecchine.
Certo, ci vuole un po’ di coraggio per
avventurarsi, quasi al buio, lungo quel viale scricchiolante, fino a
raggiungere la vecchia facciata ricoperta di rampicanti, e anche per suonare al
campanello con la scritta sbiadita Carpi-Bianchedi...
A volte la chiamano “la casa delle streghe”, perfino. Ma basta che il gruppo
sia abbastanza numeroso, o che un adulto lo segua con disinvoltura, e il
coraggio lo si trova. E poi anche quel brivido, alla fine, fa parte del gioco.
− Gertrude! Gertrude!
− Eccomi, cara! Arrivo! − risponde la
signora Carpi, − o forse è la signora Bianchedi, chi lo sa.
− La sua compagna è a letto. Sparse
sulle coperte: libri, riviste e un vassoio con le tazze del tè vuote. Da
settimane non può alzarsi, ed è diventata ancora più acida.
− Sono passati i bambini?
− Sì, cara. Già tre o quattro gruppi,
ormai.
− E gli hai dato quel che gli dovevi
dare?
− Certo. Per chi mi hai presa? È la sera
di Allouin! Era nel secondo gruppo. Una caramella alla fragola.
− Bene, bene! Scusami, cara, mi sa che
questi giorni sono insopportabile, vero?
− Ma no, cara, cosa dici?
− È che ci tengo che, quando io non ci
sarò più, tu continui. Ci tengo molto, sai?
− Lo so, cara. Anch’io ci tengo molto.
Non ti devi preoccupare di questo.
− Le colture? I campioni? Sono tutti
integri?
− È tutto a posto: ho controllato il
frigo stamattina, e dove necessario ho aggiunto agar e soluzione fisiologica.
− Hai la mia lista delle ricette?
− Stai tranquilla. È tutto al sicuro nel
cassetto. E ho anche le mie di ricette. Non avrò tre dottorati, non avrò avuto
la cattedra all’università come te, ma anch’io sono laureata in biologia e in chimica,
mi pare. In tutto abbiamo almeno dodici ceppi mortali e forse trenta veleni,
tutti diversi, e tutti a effetto ritardato. Possono volerci anche sei mesi, e
son tutte cose difficilissime da scoprire.
− Bene. E ricorda: ogni volta non più di
un dolcetto deve essere mortale. Certo, anche a me piacerebbe farli fuori
tutti, quei mostriciattoli disgustosi, ma non devono poter risalire a noi!
− Lo so, lo so. Puoi fidarti di me. Ci siamo
sempre accontentate di ammazzarne uno solo all’anno, ogni volta in un modo
diverso. E ogni volta in un periodo diverso, e sempre con almeno un mese di
ritardo. E continueremo così, ci penserò io.
− Brutti mostri... Dovrebbero morire
tutti! Oh, quanto li odio!
− Anch’io, anch’io!
− Noi li odiamo!
− Cero cara, e non perché noi due non
abbiamo potuto farne, ovviamente.
− Anche per quello, invece, anche per
quello, ammettilo. Ma soprattutto perché quando cresceranno diventeranno degli
esseri schifosi come i loro padri, come le loro madri!
− Ah! Che marciscano tutti nella
tomba!
Le mani adunche della strega allettata
si chiudono sul braccio scarno della sua compagna.
− Promettimi che continuerai!
Promettimelo!
− Te lo prometto, cara! Non
preoccuparti. Ora prendi le tue gocce.
Ha gli occhi lucidi mentre le conta le
gocce. Più volte si è chiesta se non fosse il caso di aggiungere un po’ di
cianuro alla medicina, ma non ne ha mai avuto il coraggio.
− Dormi, ora, cara, dormi.
Com’è bella, quando dorme, quando
distende il viso... Sì, l’ama ancora. Come una volta, come cinquant’anni fa. Le
mancherà, quando se ne sarà andata, sì, e molto.
Ma lei, la signora Carpi, − o si tratta
invece della signora Bianchedi? Chi lo sa, e, in fondo, chi se ne importa? −
lei continuerà a far fuori quei mocciosi odiosi, sì. Lo farà anche per lei. E
quando sentirà che sta per arrivare anche il suo di momento, perché prima o poi
arriverà, allora lascerà da parte la prudenza e li avvelenerà tutti quanti.
Tutti quanti, sì!
Oh, che Allouin sarà, quello!
E'un po moscio il tuo racconto e scontato ..ma forse è una punizione alle brutte vecchiette! ...OK...
RispondiEliminaNon sei politicamente corretto, le due streghe perfide sono una coppia lesbo :(
RispondiEliminaAl contrario, credo che dal punto di vista delle pari opportunità gli LGBT dovrebbero essere soddisfatti, in quanto forse per la prima volta in questo racconto compare una coppia di cattive lesbo, laddove in precedenza il ruolo del cattivo è stato appannaggio esclusivo o quasi di etero e gay :-)
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