Qualche anno fa, mentre io tardavo a correggere i compiti in classe per scrivere romanzi e racconti, una mia studentessa tardava a svolgere i compiti a casa per lo stesso motivo. Oggi ho finalmente letto Tutta colpa di quella dannata bottiglia di vodka (d'ora in avanti: TCDQDBDV) di Michela Barra, incuriosito, oltre che dalla conoscenza personale della giovane autrice (conoscenza che è sempre rimasta confinata alla relazione docente-studente, in particolare mai abbiamo discusso insieme di letteratura o ci siamo scambiati letture... e il libro me lo son dovuto comprare) anche dalle recensioni contrastanti che ho letto in giro. Il romanzo mi fulmina immediatamente con l'incipit più conciso e diretto del mondo. Lo affronto quindi con iniziale interesse e ne apprezzo lo stile corretto, per tutto il resto mi ritrovo a soffrire in silenzio.
Il giovane Nick ha inizialmente bisogno di una sbronza per cambiar sponda, ma poi scoppia, inspiegabile, l'amore (ma l'amore è sempre inspiegabile, no?) per Harry, che per gli altri personaggi stranamente sprigiona un fascino conquistatore, ma che per il lettore rischia di rimanere fino alla fine un vecchio sordido e squallido. Non è colpa della vodka: i personaggi dell'immaginaria America gender-fluid di TCDQDBDV non conoscono le scelte sessuali definite: partono etero e diventano omo, o viceversa, a seconda delle persone che incontrano, con cui l'amore può portare a scoperte nuove.
Nick, per esempio, diventa omosessuale nel giro di venti pagine, ma quel che sconcerta non è tanto che si trasformi in gay, quanto che contemporaneamente si trasformi in... femminuccia! Per tutto il resto del libro infatti sognerà cenette romantiche, fiori, confetti e vestiti da sposa, esattamente come in un vecchio Harmony. TCDQDBDV abbozza questa trama generale con l'accetta nelle prime pagine, e poi si impantana in una serie di scenette autocompiaciute, nel tentativo disperato di espandere e decorare un plot che si è esaurito ben presto. Fino a un finale insulso, di un buonismo arcobaleno esagerato.
Il giovane Nick ha inizialmente bisogno di una sbronza per cambiar sponda, ma poi scoppia, inspiegabile, l'amore (ma l'amore è sempre inspiegabile, no?) per Harry, che per gli altri personaggi stranamente sprigiona un fascino conquistatore, ma che per il lettore rischia di rimanere fino alla fine un vecchio sordido e squallido. Non è colpa della vodka: i personaggi dell'immaginaria America gender-fluid di TCDQDBDV non conoscono le scelte sessuali definite: partono etero e diventano omo, o viceversa, a seconda delle persone che incontrano, con cui l'amore può portare a scoperte nuove.
Nick, per esempio, diventa omosessuale nel giro di venti pagine, ma quel che sconcerta non è tanto che si trasformi in gay, quanto che contemporaneamente si trasformi in... femminuccia! Per tutto il resto del libro infatti sognerà cenette romantiche, fiori, confetti e vestiti da sposa, esattamente come in un vecchio Harmony. TCDQDBDV abbozza questa trama generale con l'accetta nelle prime pagine, e poi si impantana in una serie di scenette autocompiaciute, nel tentativo disperato di espandere e decorare un plot che si è esaurito ben presto. Fino a un finale insulso, di un buonismo arcobaleno esagerato.
Aspetto la prossima prova letteraria di Michela con la certezza che la ragazza sa scrivere, sperando che dribbli le sirene tentatrici dei generi preconfezionati e di moda, e tiri fuori un progetto più intrigante. Quanto al suo esordio, TCDQBDV può forse interessare solo gli appassionati del genere LGBTQI (qualsiasi cosa significhi).
Michela Barra e il giovane Nick hanno capito finalmente che l'AMORE è inspiegabile...OK...
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