Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

domenica 17 novembre 2019

Torna Thorlkild Aske, il detective norvegese impasticcato: L'Assoluzione

Che c'è di meglio, in questi giorni di inizio inverno, tra una tormenta e un'alluvione, di un bel giallo nordico pieno di freddo, pioggia, fiordi, persone scomparse, terra umida e cadaveri? L'Assoluzione è il  secondo capitolo della saga di Heine Bakkeid dedicata a Thorkild Aske, l'investigatore più tormentato del Nordeuropa, che abbiamo già incontrato in L'Occhio del faro. Come da tradizione, il titolo della versione italiana non ha nulla a che fare con quello originale (qualcosa come Ci rivedremo in Paradiso). In questo nuovo romanzo T.A. è assai meno fuori di testa: cerca come può di essere un investigatore razionale e affidabile, insegue disperatamente i farmaci che possono calmargli l'ansia, ma a volte non trova nessuno che gliene dia, e fantasmi non ne vede. Il vero pregio di questo libro, oltre allo stile schietto e diretto, è che non richiede al lettore di conoscere il volume precedente: quanto basta della vicenda personale di Thorkild emerge man mano, e senza indulgere in noiose didascalie. 


Tutto parte con un'affascinante scrittrice che lo assolda come consulente, ma è chiaro che il lavoro non è affatto tranquillo come dovrebbe, dato che il consulente precedente è stato assassinato… Presto Thorkild infatti si ritrova sulle tracce di due ragazze scomparse e di un serial killer, anzi forse più d'uno, e il tutto cercando nel contempo di non farsi ammazzare e di non andare in pezzi in senso psicofisico. A volte mi sembra che Heine Bakkeid gli chieda un po' troppo, poverino. 

Unico vero difetto, in un romanzo che a conti fatti mi è piaciuto più del primo della serie, che era esageratamente complesso e ricco di effetti speciali, è il momento del "adesso spiego tutto io" che vede protagonista il cattivo nel confronto finale. Prima di vedersela coi buoni tocca infatti proprio a lui fare un'orribile, e tuttavia necessario, "spiegone", visto che invece nelle ultime pagine Thorkild era stato piuttosto avaro di dettagli coi lettori. 

Insomma, preparatevi un tè caldo e seguite le avventure del povero Thorkild Aske nel freddo Nord: voi vi divertirete, lui no. 

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