Qualcosa tra il racconto e la riflessione semiseria. Per chi vive gli esami di maturità dalla parte del lato oscuro, dalla parte del malvagio impero scolastico...
La campana dell'ultimo giro.
Sono Luke Skywalker. Mi trovo su Hoth, il pianeta di ghiaccio. Sono appena sfuggito a una creatura mostruosa, che mi aveva tramortito e trascinato nella sua tana per divorarmi. Ma ora sono fuori nella tormenta, sono a piedi, vago ormai da ore, cammino a fatica, gli stivali sprofondano nella neve. Sono esausto, ferito e semicongelato. Non c'è più speranza. Crollo a terra. E' finita.
Ho un miraggio... una visione: è Obi-Wan Kenobi, il vecchio Ben, come lo chiamavo io. E' morto da tempo, l'ha ucciso Dart Fener, eppure eccolo lì. Viene da me. Viene a prendermi. Sto morendo. Sì. Ma è quasi un sollievo: le mie fatiche e le mie sofferenze sono finalmente finite.
- Ben...
- Luke! - dice frettolosamente la visione. - Devi andare sul pianeta Degobah.
- Eh?
- Vai su Degobah. Cerca Yoda.
- Ma... Io...
Mettiamola in un altro modo. Sono un atleta. Sto correndo i 4000 metri piani, ho dato il massimo durante una gara massacrante, e suona la campanella dell'ultimo giro. Sono esausto, ma butto dentro tutte le mie ultime energie, stringo i denti e vado. Ecco, vedo il traguardo, è lì. Vedo solo quello: lo taglierò e poi crollerò a terra. Ci siamo, è vicino, ormai, coraggio. E' quasi fatta...
Ma che succede? Il traguardo... si allontana! Dove va? Mica lo posso inseguire! Che succede?
- Attenzione, - dice lo speaker, - per decisione del CONI la distanza di questa gara viene aumentata di altri 1000 metri!
Ma come? Un altro chilometro? E come faccio? Ero lì che vedevo il traguardo... Non so se ho la forza di fare un solo metro in più e voi mi chiedete un altro chilometro? E' un incubo!
- Forza! Correte!
- Ma... Io...
Ho un miraggio... una visione: è Obi-Wan Kenobi, il vecchio Ben, come lo chiamavo io. E' morto da tempo, l'ha ucciso Dart Fener, eppure eccolo lì. Viene da me. Viene a prendermi. Sto morendo. Sì. Ma è quasi un sollievo: le mie fatiche e le mie sofferenze sono finalmente finite.
- Ben...
- Luke! - dice frettolosamente la visione. - Devi andare sul pianeta Degobah.
- Eh?
- Vai su Degobah. Cerca Yoda.
- Ma... Io...
Mettiamola in un altro modo. Sono un atleta. Sto correndo i 4000 metri piani, ho dato il massimo durante una gara massacrante, e suona la campanella dell'ultimo giro. Sono esausto, ma butto dentro tutte le mie ultime energie, stringo i denti e vado. Ecco, vedo il traguardo, è lì. Vedo solo quello: lo taglierò e poi crollerò a terra. Ci siamo, è vicino, ormai, coraggio. E' quasi fatta...
Ma che succede? Il traguardo... si allontana! Dove va? Mica lo posso inseguire! Che succede?
- Attenzione, - dice lo speaker, - per decisione del CONI la distanza di questa gara viene aumentata di altri 1000 metri!
Ma come? Un altro chilometro? E come faccio? Ero lì che vedevo il traguardo... Non so se ho la forza di fare un solo metro in più e voi mi chiedete un altro chilometro? E' un incubo!
- Forza! Correte!
- Ma... Io...
Tutto questo per dire come ci si sente, alla fine di un duro e faticoso anno scolastico, quando si scopre di essere stati "nominati" commissari agli esami di maturità. Si tratta di una spada di Damocle che pende su noi insegnanti, pronta a calare in extremis, ovvero proprio nel momento dell'anno in cui siamo più stanchi e provati: subito dopo gli scrutini, che di solito tanto tranquilli e riposanti non sono. E allora eccomi qui, pronto, si fa per dire, a prolungare la sofferenza e ad affrontare altri 10-15 giorni di fuoco, in cui si lavora dalla mattina alla sera, al caldo. Tanto per rendere le cose più facili, la commissione è divisa su due scuole, che si trovano a cento chilometri di distanza l'una dall'altra, e io ho l'iperguida disattivata.
Alle prese con problemi burocratici e procedurali a rigore insolubili, il commissario d'esame lascia da parte le proprie competenze disciplinari e dispiega la creatività e l'istinto di sopravvivenza. Come si fa questa cosa? Non lo so. Nemmeno io. Nessuno lo sa. E' una nuova procedura, sostituisce la vecchia nuova procedura, quella che è uscita l'anno scorso. E allora che facciamo? Ci proviamo? No: fare, o non fare, non c'è provare. O almeno questo direbbe Yoda.
Gli studenti, non dimenticare gli studenti: ci sono anche loro agli esami, mica solo i verbali! Ah, già. I ragazzi, bisogna salvaguardare i ragazzi, occhio al membro interno della 5Z, dicono che è matto... Il presidente, il presidente della commissione, mi raccomando, fate questo e non quello, perché lui vuole così... Scusa, ma tu che ne sai? Fidati, io lo conosco ci ho già lavorato una volta, so tutto di lui. Per esempio? Beh, so che va in bicicletta...
Ma insomma, che stiamo facendo? Li promuoviamo tutti? Ma ti sembra giusto? Certo, che si aspettano questi? Loro li ammettono all'esame e poi li devo bocciare io? Ma che, scherziamo?
Ma insomma, che stiamo facendo? Li promuoviamo tutti? Ma ti sembra giusto? Certo, che si aspettano questi? Loro li ammettono all'esame e poi li devo bocciare io? Ma che, scherziamo?
Alla fine, con un mix di modernità e tradizione, le piattaforme online vengono chiuse e i plichi con gli atti vengono malamente impiastricciati di ceralacca. Tutti tirano un sospiro di sollievo e si chiedono quanto tempo rimanga per andare al mare o in campagna, prima degli esami di riparazione e dei secondi scrutini.
Sempre che all'improvviso non spunti fuori qualcuno che ti spedisca su Degobah.
E' un simpatico spaccato di vita scolastica odierna.
RispondiEliminaAntonio