Donrosismo. Operazione narrativa finalizzata a collegare, organizzare e razionalizzare in un quadro logico e cronologicamente consistente un corpus di storie preesistenti, solitamente create da altri autori più famosi e non fornite di collegamenti espliciti, e a integrarle opportunamente, in modo da donar loro uno sfondo coerente, il più possibile completo e particolareggiato. Da Don Rosa: autore di fumetti americano, realizzatore del monumentale The Life and Times of $crooge McDuck, opera in cui ricostruì la vita di Paperon de Paperoni sulla base di un lungo e minuzioso lavoro di documentazione e ricerca sulle opere di Carl Barks.
Il donrosismo si può definire più o meno perfetto, a seconda di quanto la completezza e l'organizzazione del quadro finale contrastino con le intenzioni dell'autore originale. Si può parlare poi di autodonrosismo quando l'operazione è compiuta, a posteriori, dallo stesso autore originale, specie se a distanza di anni. I prequel cinematografici spesso sono chiari esempi di donrosismo.
Salve, amici! Con la voce donrosismo inauguro oggi l'etichetta Profciclopedia, per mezzo della quale raccoglierò voci enciclopediche e neologismi da me appena inventati, in attesa che vengano davvero fatti propri dalla lingua italiana e dal mondo culturale. Volete saperne di più sol donrosismo? Continuate a leggere questo post, e non dimenticate di utilizzare frequentemente questo utilissmo termine d'ora in poi!
Il donrosismo si può definire più o meno perfetto, a seconda di quanto la completezza e l'organizzazione del quadro finale contrastino con le intenzioni dell'autore originale. Si può parlare poi di autodonrosismo quando l'operazione è compiuta, a posteriori, dallo stesso autore originale, specie se a distanza di anni. I prequel cinematografici spesso sono chiari esempi di donrosismo.
Il donrosismo è un fenomeno culturale che, soprattutto per motivi commerciali, è molto diffuso, e, nei nostri tempi, affamati di prequel, interessa tutti o quasi i successi cinematografici o letterari. Ve lo illustrerò passando in rassegna alcuni esempi.
Vita e dollari di PdP. Don Rosa è giustamente l'eponimo del donrosisno. Grandissimo ammiratore di Carl Barks (il padre di numerosi personaggi Disney, in particolare di Paperon de Paperoni), nonché imitatore dello stile grafico di Barks, negli anni 90 del ventesimo secolo iniziò a scrivere e disegnare la Saga di Paperon de' Paperoni, la sua opera più importante. Per narrare la vita di Paperone in modo che vi si potesse inglobare l'intera opera di Carl Barks senza contraddizioni, ha svolto un lungo lavoro di ricerca e documentazione sui fumetti originali, creando una saga curata nei più piccoli particolari. Il lavoro, consistente in oltre 200 tavole, gli fu commissionato da un editore danese (motivo per cui Don Rosa è più noto tra i nerd europei che tra quelli americani, e altrettanto dicasi del culto di Carl Barks), e lo impegnò per vari anni. Don Rosa realizzò anche un minuziosissimo albero genealogico della famiglia paperi. Il lavoro di Don Rosa comprendeva luoghi e date precise: Paperone, per esempio, secondo lui nacque nel 1867 e morì nel 1967. La saga è avvincente, ma il lavoro certosino di Don Rosa rimane inutile, almeno per chi, come me, crede che Zio Paperone e gli altri paperi disneyani siano senza tempo e vivano in un mondo parallelo che consente loro di restar sempre contemporanei. Dato che ovviamente Carl Barks non aveva in mente alcun progetto complessivo, l'opera di Don Rosa configura ovviamente un donrosismo perfetto.
Le avventure del giovane Indiana Jones. Negli anni 90 del ventesimo secolo venne prodotta negli USA una serie televisiva in cui un anziano indiana Jones, rievocava, nel 1993, le sue avventure di ragazzo. Veniva così ricostruita una biografia plausibile del Prof. Jones, ricca di collegamenti con gli avvenimenti storici e con la saga cinematografica. In questo caso si può certamente parlare di donrosismo, ma forse non di donrosismo perfetto, in quanto non si può escludere che lo staff produttivo Lucas - Spielberg avesse in mente fin da subito una saga articolata in vari capitoli, tra cinematografici e televisivi. Non c'è dubbio però che autori e registi della serie TV abbiano dovuto compiere sui film già girati un lavoro non molto dissimile da quello di Dan Rosa, alla ricerca di indizi (casuali) sulla gioventù del protagonista.
Baby Looney tunes. In questa serie animata prodotta nei primi anni duemila troviamo Bugs Bunny, Duffy ecc... da bambini. Giocano tutti insieme sotto l'occhio premuroso della nonna (la stessa che nei cartoni originali si occupa amorevolmente dell'uccellino Titti). Non mancano i riferimenti ai cartoni originali, anche se nella serie baby avviene che personaggi che da adulti saranno avversari (come per esempio Silvestro e Titti) qui invece vanno assai d'accordo. Molto spesso i baby looney tunes scoprono tutti insieme qualcosa di nuovo, o hanno dei dissidi che puntualmente si risolveranno a fine puntata. Si tratta di una serie didascalica e insulsa destinata ai più piccoli, ma la caratterizzazione dei personaggi bambini si ispira ai caratteri dei personaggi originali, quindi anche in questo caso si può certamente parlare di donrosismo.
La trilogia prequel di Starwars. Questo caso clamoroso rappresenta il più tipico esempio di autodonrosismo, nel quale George Lucas organizza, probabilmente per puri motivi commerciali, un mondo minuzioso e consistente che spieghi tutti gli antefatti della saga originale. Ci incontriamo tutti o quasi i protagonisti della trilogia originale, da giovani o da bambini, e ci vengono rivelati insospettabili (e spesso inutili) legami tra loro. A volte si ha la sensazione di star vedendo i Baby Looney Tunes. Se con Starwars Lucas ci aveva presentato un mondo fantastico, fatto di tecnologia futuristica usurata e magia naturale, in questa nuova saga ci troviamo di fronte a una fantascienza necessariamente corale, patinata ed enciclopedica, e, dato che già conosciamo lo svolgimento della saga principale, priva di qualsiasi suspance.
La nuova saga di Star Trek. Recentemente il regista J.J. Abrahams ha rispolverato la saga di Star Trek, rifondandola dalle origini. A scanso di equivoci ha ambientato il tutto in una realtà alternativa e parallela a quella in cui sarebbe situata la saga originale (composta da varie serie TV e numerosi film). Ma questo non gli ha impedito di mostrarci le avventure giovanili di James Tiberius Kirk e di Spok. Nei film di Abrahams abbiamo addirittura assistito al famoso superamento del test della Kobayashi Maru da parte di Kirk, cosa che, nella serie originale altro non era che un riferimento più o meno casuale a un episodio giovanile non meglio specificato. Abbiamo visto come Kirk è diventato capitano dll'Enterprise e abbiamo anche conosciuto i problemi giovanili di Spok. Insomma: donrosismo spinto.
Pottermore. Anche Harry Potter, come qualsiasi fenomeno letterario e cinematografico di successo, ha stimolato la mente di fan donrosisti, che hanno scritto guide su guide e libri di magia. Anche l'autrice stessa della saga, J.K. Rowling, è rimasta contagiata, e, recentemente, durante un vero e proprio attacco di autodonrosismo ha aperto un sito per i fan, chiamato Pottermore, dove dischiude agli associati un mondo autoconsistente fatto di contenuti harrypotteriani esclusivi. Dal mondo di Harry Potter sono stati tratti numerosi videogiochi, che, come era già accaduto per il mondo di Starwars, hanno esteso in lungo e in largo la realtà visibile nei film. Sono stati anche prodotti gadget che contribuiscono a far sentir reale quel mondo ai fan, come se fosse un mondo parallelo al nostro. Per qualche motivo non abbiamo ancora letto né visto un prequel, ma... riusciranno i donrosisti a resistere alla tentazione di realizzarlo?
Le avventure del giovane Sherlock Holmes. L'affascinante personaggio di Conan Doyle è stato spesso oggetto di donrosismo. La serie di libri americana Young Sherlock Holmes ci descrive la gioventù di Sherlock Holmes in modo consistente con l'opera originale. Anche in questo caso è stata fatta una ricerca minuziosa. Interessante da questo punto di vista è anche la serie italiana dedicata ai piccoli lettori Sherlock, Lupin e io, in cui si immagina che la narratrice sia Irene Adler (personaggio nominato da Holmes nei racconti originali). Il film Piramide di paura, il cui titolo originale è proprio Young Sherlock Holmes, ci mostra addirittura un incontro anticipato di Holmes e del futuro dottor Watson, da ragazzini.
Il mondo di Jane Austen. L'autrice di Orgoglio e pregiudizio scrisse in tutto sei romanzi, tutti ancor oggi adorati da innumerevoli fan. Le fan di Jane Austen, a loro modo, non sono molto meno nerd dei fan di Starwars. Se non ci credete, date un occhiata QUI , per esempio, e vi convincerete che si tratta di donrosismo perfetto. Ecco quindi che abbiamo innumerevolii seguiti e prequel apocrifi, varie guide al mondo creato da Jane Austen, i diari di tutti i personaggi, e perfino la vicenda di Orgoglio e pregiudizio rinarrata secondo il punto di vista della servitù! Anche la vita della scrittrice stessa è stata romanzata, assecondando, con molta fantasia, lo stile dei suoi romanzi, e ne è stato tratto il film Becoming Jane. Tutto molto interessante, ma i romanzi di Jane Austen non hanno certamente bisogno di questo contorno per continuare ad esser letti!
Avete in mente altri esempi di donrosismo? Non faccio fatica a crederlo! Raccontateceli commentando questo post!
Vita e dollari di PdP. Don Rosa è giustamente l'eponimo del donrosisno. Grandissimo ammiratore di Carl Barks (il padre di numerosi personaggi Disney, in particolare di Paperon de Paperoni), nonché imitatore dello stile grafico di Barks, negli anni 90 del ventesimo secolo iniziò a scrivere e disegnare la Saga di Paperon de' Paperoni, la sua opera più importante. Per narrare la vita di Paperone in modo che vi si potesse inglobare l'intera opera di Carl Barks senza contraddizioni, ha svolto un lungo lavoro di ricerca e documentazione sui fumetti originali, creando una saga curata nei più piccoli particolari. Il lavoro, consistente in oltre 200 tavole, gli fu commissionato da un editore danese (motivo per cui Don Rosa è più noto tra i nerd europei che tra quelli americani, e altrettanto dicasi del culto di Carl Barks), e lo impegnò per vari anni. Don Rosa realizzò anche un minuziosissimo albero genealogico della famiglia paperi. Il lavoro di Don Rosa comprendeva luoghi e date precise: Paperone, per esempio, secondo lui nacque nel 1867 e morì nel 1967. La saga è avvincente, ma il lavoro certosino di Don Rosa rimane inutile, almeno per chi, come me, crede che Zio Paperone e gli altri paperi disneyani siano senza tempo e vivano in un mondo parallelo che consente loro di restar sempre contemporanei. Dato che ovviamente Carl Barks non aveva in mente alcun progetto complessivo, l'opera di Don Rosa configura ovviamente un donrosismo perfetto.
Le avventure del giovane Indiana Jones. Negli anni 90 del ventesimo secolo venne prodotta negli USA una serie televisiva in cui un anziano indiana Jones, rievocava, nel 1993, le sue avventure di ragazzo. Veniva così ricostruita una biografia plausibile del Prof. Jones, ricca di collegamenti con gli avvenimenti storici e con la saga cinematografica. In questo caso si può certamente parlare di donrosismo, ma forse non di donrosismo perfetto, in quanto non si può escludere che lo staff produttivo Lucas - Spielberg avesse in mente fin da subito una saga articolata in vari capitoli, tra cinematografici e televisivi. Non c'è dubbio però che autori e registi della serie TV abbiano dovuto compiere sui film già girati un lavoro non molto dissimile da quello di Dan Rosa, alla ricerca di indizi (casuali) sulla gioventù del protagonista.
Baby Looney tunes. In questa serie animata prodotta nei primi anni duemila troviamo Bugs Bunny, Duffy ecc... da bambini. Giocano tutti insieme sotto l'occhio premuroso della nonna (la stessa che nei cartoni originali si occupa amorevolmente dell'uccellino Titti). Non mancano i riferimenti ai cartoni originali, anche se nella serie baby avviene che personaggi che da adulti saranno avversari (come per esempio Silvestro e Titti) qui invece vanno assai d'accordo. Molto spesso i baby looney tunes scoprono tutti insieme qualcosa di nuovo, o hanno dei dissidi che puntualmente si risolveranno a fine puntata. Si tratta di una serie didascalica e insulsa destinata ai più piccoli, ma la caratterizzazione dei personaggi bambini si ispira ai caratteri dei personaggi originali, quindi anche in questo caso si può certamente parlare di donrosismo.
La trilogia prequel di Starwars. Questo caso clamoroso rappresenta il più tipico esempio di autodonrosismo, nel quale George Lucas organizza, probabilmente per puri motivi commerciali, un mondo minuzioso e consistente che spieghi tutti gli antefatti della saga originale. Ci incontriamo tutti o quasi i protagonisti della trilogia originale, da giovani o da bambini, e ci vengono rivelati insospettabili (e spesso inutili) legami tra loro. A volte si ha la sensazione di star vedendo i Baby Looney Tunes. Se con Starwars Lucas ci aveva presentato un mondo fantastico, fatto di tecnologia futuristica usurata e magia naturale, in questa nuova saga ci troviamo di fronte a una fantascienza necessariamente corale, patinata ed enciclopedica, e, dato che già conosciamo lo svolgimento della saga principale, priva di qualsiasi suspance.
La nuova saga di Star Trek. Recentemente il regista J.J. Abrahams ha rispolverato la saga di Star Trek, rifondandola dalle origini. A scanso di equivoci ha ambientato il tutto in una realtà alternativa e parallela a quella in cui sarebbe situata la saga originale (composta da varie serie TV e numerosi film). Ma questo non gli ha impedito di mostrarci le avventure giovanili di James Tiberius Kirk e di Spok. Nei film di Abrahams abbiamo addirittura assistito al famoso superamento del test della Kobayashi Maru da parte di Kirk, cosa che, nella serie originale altro non era che un riferimento più o meno casuale a un episodio giovanile non meglio specificato. Abbiamo visto come Kirk è diventato capitano dll'Enterprise e abbiamo anche conosciuto i problemi giovanili di Spok. Insomma: donrosismo spinto.
Pottermore. Anche Harry Potter, come qualsiasi fenomeno letterario e cinematografico di successo, ha stimolato la mente di fan donrosisti, che hanno scritto guide su guide e libri di magia. Anche l'autrice stessa della saga, J.K. Rowling, è rimasta contagiata, e, recentemente, durante un vero e proprio attacco di autodonrosismo ha aperto un sito per i fan, chiamato Pottermore, dove dischiude agli associati un mondo autoconsistente fatto di contenuti harrypotteriani esclusivi. Dal mondo di Harry Potter sono stati tratti numerosi videogiochi, che, come era già accaduto per il mondo di Starwars, hanno esteso in lungo e in largo la realtà visibile nei film. Sono stati anche prodotti gadget che contribuiscono a far sentir reale quel mondo ai fan, come se fosse un mondo parallelo al nostro. Per qualche motivo non abbiamo ancora letto né visto un prequel, ma... riusciranno i donrosisti a resistere alla tentazione di realizzarlo?
Le avventure del giovane Sherlock Holmes. L'affascinante personaggio di Conan Doyle è stato spesso oggetto di donrosismo. La serie di libri americana Young Sherlock Holmes ci descrive la gioventù di Sherlock Holmes in modo consistente con l'opera originale. Anche in questo caso è stata fatta una ricerca minuziosa. Interessante da questo punto di vista è anche la serie italiana dedicata ai piccoli lettori Sherlock, Lupin e io, in cui si immagina che la narratrice sia Irene Adler (personaggio nominato da Holmes nei racconti originali). Il film Piramide di paura, il cui titolo originale è proprio Young Sherlock Holmes, ci mostra addirittura un incontro anticipato di Holmes e del futuro dottor Watson, da ragazzini.
Il mondo di Jane Austen. L'autrice di Orgoglio e pregiudizio scrisse in tutto sei romanzi, tutti ancor oggi adorati da innumerevoli fan. Le fan di Jane Austen, a loro modo, non sono molto meno nerd dei fan di Starwars. Se non ci credete, date un occhiata QUI , per esempio, e vi convincerete che si tratta di donrosismo perfetto. Ecco quindi che abbiamo innumerevolii seguiti e prequel apocrifi, varie guide al mondo creato da Jane Austen, i diari di tutti i personaggi, e perfino la vicenda di Orgoglio e pregiudizio rinarrata secondo il punto di vista della servitù! Anche la vita della scrittrice stessa è stata romanzata, assecondando, con molta fantasia, lo stile dei suoi romanzi, e ne è stato tratto il film Becoming Jane. Tutto molto interessante, ma i romanzi di Jane Austen non hanno certamente bisogno di questo contorno per continuare ad esser letti!
Avete in mente altri esempi di donrosismo? Non faccio fatica a crederlo! Raccontateceli commentando questo post!
Hai fatto una ricerca interessante su argomenti insoliti e tentato una sintesi "donrosismica"...OK...
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