Zio Paperone e il furto via internet

Eccovi la mia seconda avventura disneyana! Se volete sapere da dove nasce questa iniziativa, leggete QUI.

Nella roulotte-covo della Banda Bassotti si litiga: 176-716, che ha conseguito un diploma in informatica durante l'ultimo soggiorno nel carcere di Sing-Song, non fa che perdere tempo al computer, navigando su internet, anziché aiutare i fratelli e il nonno a escogitare un nuovo piano per depredare Paperone.

Vuoi smetterla di gingillarti con quell'affare e dare una mano anche tu una buona volta a trovare un'idea per svaligiare il deposito di Paperone?

Ma fratelli, invece di protestare guardate com'è interessante navigare su internet: questo è il sito della polizia, ed ecco invece quello della banca di Paperopoli...

Sciocchezze! 176-176, furioso, colpisce il monitor del computer di 176-716 con un pugno; questo provoca un accecante lampo elettrico: Zot! Subito dopo, il computer è circondato da un misterioso alone di luce azzurra. Cos'è successo? Chi lo sa? Ecco: lo hai rotto! Ben ti sta! Ma che rotto, ragazzi, ecco ancora qui il sito della banca, anzi, guardate: siamo riusciti a entrare nella pagina con l'archivio dei depositi. Ogni file rappresenta la cassetta di sicurezza di un cliente della banca. Certo sarebbe bello poter trafugare quel denaro con un semplice mouse! Ci pensate se bastasse evidenziare il file coi soldi, così, e poi trasportarlo col mouse fuori dallo schermo del computer?

Meraviglia! Non appena 176-716 termina quest'operazione fantasiosa, ecco che... Ploing! un vero sacco contenente dollari e gioielli si materializza magicamente sul pavimento al posto del file, che è ora scomparso dallo schermo del computer.

Contemporaneamente, la ricca Lady Purcell è andata in banca per prelevare i suoi gioielli dalla cassetta di sicurezza. Trovarla inspiegabilmente vuota le causa uno svenimento, con corrispondente ernia al malcapitato direttore della banca, che deve sorreggerla.

Nel covo dei Bassotti dopo la meraviglia iniziale i fratelli si accalcano davanti al computer: dai! Svaligiamo la banca! Ma è il nonno a fermarli: Fermi! Ascoltate! Se rapiniamo la banca via computer metteremo tutti in guardia. Lasciamo stare la banca e pensiamo invece a usare questo nuovo fantastico mezzo per rapinare Paperone!

Buona idea, nonno. Ma come convincere il vecchio papero ad acquistare un computer? Quel taccagno i computer li fabbrica, ma lui per risparmiare usa ancora la sua vecchia calcolatrice a manovella per tenere la contabilità!

Lasciate fare a me, ragazzi! Useremo il denaro rapinato alla banca per gabbare Paperone.

Uff! Allora anche questa settimana mangeremo fagioli!

Il giorno dopo Paperone riceve la visita di un rappresentante della ditta Bass-Computer, che caccerebbe volentieri via se la proposta non fosse quella di avere un computer in omaggio, a scopo propagandistico, con incluso programma su CD-ROM per gestire la contabilità di un deposito di denaro.

Dopo pochi tentativi Paperone ci prende gusto, ed eccolo allegro e soddisfatto che trasferisce le entrate del deposito sul computer. Contemporaneamete, nel covo dei Bassotti, il computer dalla misteriosa luce azzurra è in azione.

Paperone non sa che i Bassotti possono collegarsi via cavo telefonico con il suo computer e rapinarlo! Come mai lo schermo del suo nuovo computer è ora illuminato da una strana luce azzurra? Ploing! Ecco che misteriosamente un sacco di denaro dopo l'altro scompare dallo studio di Paperone e dallo schermo del computer! Disastro! Paperone è disperato. Dai Bassotti naturalmente è festa, anche se il nonno è dolorosamente sepolto dai sacchi di denaro che continuano a materializzarsi sulla sua testa.

Si cambia scena: ecco Brigitta, appassionata delle chat, che chiacchiera tramite computer con
le sue amiche. Ma... Cosa ci fa il vecchio Paperone su internet? Brigitta vede infatti un'icona (il cilindro) con il nome del suo grande amore, e cerca di mettersi in contatto con lui. Inaspettatamente una luce azzurra si diffonde dal suo computer e... Ploing! Ecco Paperone che si materializza a casa di Brigitta! Paperonuccio, Tesoro, volevo solo collegarmi con te, ma non mi aspettavo che addirittura tu arrivassi qui via cavo! Smak! Smak! No, ti prego, Brigitta, lasciami! Aiut! Faticosamente Paperone riesce a calmare l'ardore di Brigitta e a spiegarle i misteriosi fatti di cui è vittima. Cosa fare? Ma guarda chi sta passando ora per strada: Archimede Pitagorico! E' proprio di lui che abbiamo bisogno!

Chiamato a gran voce dalla finestra, Archimede accorre e, messo al corrente della faccenda, tenta di ritrovare i soldi di Paperone sulla rete. Eccoli: sono nel sito dei Bassotti! I Bassotti? Dovevo immaginarlo! Quello che mi ha regalato il computer doveva essere uno di loro travestito! Ma si può rimediare: Archimede trascina l'icona dei soldi su quella del deposito di Paperone. Ploing! Nel covo dei Bassotti, che ancora ballano e brindano, i soldi scompaiono, (per materializzarsi di nuovo nel deposito). Gasp! Ma come? Non avete spento il computer? Presto, spegnamolo!

Troppo tardi: Archimede trascina l'icona dei Bassotti su quella della prigione e... Ploing! Ecco piombare i malandrini diretamente nell'ufficio del direttore del carcere, mentre questi è al telefono con Paperone che gli spiega la situazione!

Così Paperone è prodigo di baci verso la raggiante Brigitta e il meno raggiante (bleah!) Archimede. Il computer di Paperone finisce nel secchio della spazzatura: meglio la vecchia calcolatrice a manovella! 

Ecco i Bassotti in cella. Ragazzi, fa il direttore, so che siete appassionati di computer, ho mandato a prendere questo computer a casa vostra, così potete divertirvi. Maledetto computer! Ci hai già causato troppi guai! 176-176 lo colpisce con un calcio. Fermo, che fai! Possiamo usarlo per evadere via internet! Niente da fare: il calcio ricevuto ha smosso qualcosa nel computer, e, una volta acceso, la misteriosa luce azzurra non compare più. Idiota! Ora continuerai a colpirlo finché non farai tornanre la luce azzurra! Ma nonno: mi fa male la mano! Zitto e continua!

Il direttore guarda da lontano la scena del bassotto che picchia il computer. Non capisco: eppure erano tanto appassionati...