Ricordate La spada dai sette occhi, il primo volume della trilogia concepita da Davide Cencini? Siete curiosi di sapere come proseguono le avventure di Peter, che fu misteriosamente catapultato in un mondo, Corown, che sembra tratto da un gioco di ruolo fantasy, ed è lì, costantemente in procinto di diventare, suo malgrado, una sorta di messia malefico? Ebbene sappiate che la saga prosegue con L'armata degli scheletri, il secondo volume del ciclo Darkwing. In questo volume, avverrà quello che ci si aspetta in ogni saga fantasy degna di questa etichetta, ovvero il protagonista affronterà in duello Skeletor... pardon, Voldemort... pardon, Vonatar, insomma il suo nemico giurato, quello brutto e cattivo e vestito di nero (e verde) e con la faccia da teschio, che lo vede come un ostacolo ai suoi disegni di conquista. Ma non aspettatevi già una conclusione definitiva di questo scontro epico. E già, e sennò che trilogia sarebbe?
Ci voleva lo stile ironico e dissacrante di Davide Cencini per farmi trascorrere piacevolmente il Natale con un libro fantasy da 500 pagine. C'è da dire che, come già era stato per il primo volume, anch'esso edito da Utelibri, il formato è maneggevole, l'edizione è graficamente perfetta e l'editing impeccabile. Sono cose ormai per nulla scontate, neanche con i grandi editori. In questo secondo volume c'è forse un po' più fantasy classico e un po' meno humor, ma comunque non manca il divertimento. Alle avventure di Peter si affiancano le vicende parallele di Vonatar, che paradossalmente sono almeno altrettanto interessanti. Ma più avvincente di tutto quel che avviene a Corown, anche se, purtroppo, viene distribuita col contagocce, è la vicenda che ruota attorno ad Amanda, la nipote di Peter, che è rimasta sulla Terra, ed è alla ricerca di una nuova famiglia... Anche qui non mancheranno sorprese, colpi di scena e misteri che rimandano al prossimo volume.
Che il Radiant sia con voi!
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