E dopo Fuori è buio, eccovi la mia recensione di un'altra raccolta di racconti edita da Dunwich Edizioni: Scritti con il sangue di Francesco G. Lugli. Di sangue, in effetti, ce n'è in questo libro, ricco di scene splatter, che vanno a condire il solito set di vampiri, demoni e mostri vari. A Lugli va riconosciuto uno stile piuttosto efficace e privo di fronzoli. I tredici racconti, inoltre, sono omogenei in quanto ad atmosfera e ambientazione, ma in questo caso non sono sicuro che si tratti di un pregio. Per tutto il libro, infatti, la narrazione è intrisa di tristezza da notturno urbano e di malinconia di maniera, che rimandano al noir americano anni '30-'40. Siamo in America. Notte, pioggia, rudi poliziotti, vecchie cadillac...
No, non incontriamo il Sam Spade de Il falcone maltese, ma l'ergastolano Jester Cox, il signor Crabble, Ced, Kathy, Ted, Julia Lawson, Maddy, Ronny Redmond, Jenny, Dorothy, Rose Logan, l'infermiera McGuire, l'agente Davidson, il sergente Keeton, il dottor Connors, Larry, la dottoressa McKenzie, Frank DeRoy... c'è perfino un sergente Finnigan!
No, non incontriamo il Sam Spade de Il falcone maltese, ma l'ergastolano Jester Cox, il signor Crabble, Ced, Kathy, Ted, Julia Lawson, Maddy, Ronny Redmond, Jenny, Dorothy, Rose Logan, l'infermiera McGuire, l'agente Davidson, il sergente Keeton, il dottor Connors, Larry, la dottoressa McKenzie, Frank DeRoy... c'è perfino un sergente Finnigan!
Richiamarsi alla narrativa d'oltreoceano ricalcandone anche le ambientazioni e i nomi dei personaggi, come si faceva 50 anni fa nello spaghetti western... Sì, qui siamo nello spaghetti horror, ed è una vera e propria operazione di travestimento, completata con l'inserimento nel testo dell'aggettivo fottuto, un vero manierismo da traduzione dallo slang. Ingenuità? O piuttosto un disguise accuratamente pianificato? In ogni caso se volete farvi piacere Scritti con il sangue, dovete stare al gioco, chiudere gli occhi e immaginare il bianco e nero... e Humphrey Bogart!
Lugli, chissà perché, ha resistito alla tentazione di mettere in copertina uno pseudonimo anglofono. Ma ci ha pensato Andrea Carlo Coppi nell'introduzione, a suggerire che Lugli sia la reincarnazione di un (immaginario) autore americano maledetto, Franklyn J. July, appunto, scomparso in circostanze misteriose...
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