La nuova prova di Carlo Cavazzuti è un romanzo breve in forma di diario, che racconta la storia di Diana, un'adolescente con gravi problemi di consapevolezza emotiva, che fronteggia il trasferimento in una nuova città e una terapia musicale poco ortodossa, ma feconda ai fini dell'intreccio. Eppure la ragazza della musica, di cui parla il titolo, non è lei. L'avventura sa di vita quotidiana, ma è resa più intrigante dalla natura incerta di chi narra, e da un'inaspettata indagine musical-mistery che la coinvolge e sconvolge, al punto da portarla a scoprire, o forse piuttosto inventare sé stessa.
Cavazzuti l'abbiamo conosciuto con Jean, emulo dei romanzoni storici ottocenteschi: lì chiedeva al lettore di non scoraggiarsi di fronte a una certa mole e a uno stile a volte eccessivamente datato. In la ragazza della musica, invece, lo stile è moderno e immediato: c'è la freschezza del diario di un'adolescente (impostole dal terapeuta, moderno Dottor S. in versione rock), con le sue paginette svogliate, stile tema scolastico, e quelle che invece escono dal cuore della ragazza con schiettezza e semplicità. Ciononostante Cavazzuti non rinuncia a chiedere al lettore qualche sacrificio. Il font utilizzato simula il manoscritto, ma come effetto collaterale riduce la leggibilità. I paragrafi sono scritti con diversi colori (altra imposizione del medico) il che aggiunge un ulteriore significato da decifrare: ogni colore rappresenta uno stato d'animo (teorico o reale) di Diana. Molto interessante, ma io, che appartengo alla categoria dei lettori pigri, in questo caso ho fatto finta di essere daltonico.
Con tutto ciò La Ragazza della musica rimane agile e intrigante. L'incipit propone l'inizio di un diario, ed è quindi realistico ma non particolarmente memorabile; al contrario dell'excipit fenomenale, che non dimenticherete, e che, a conclusione della lettura, vi lascerà un sorriso.
Diana lascia un sorrino ...e così ...va bene ...OK...
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