Sia l'inizio, ambientato nel nostro mondo, che la parte fantasy, concedono solo pochi sprazzi di stupore. La narrazione è priva di mordente e descrizioni e dettagli risultano in genere noiosi e inutili. C'è ancora da stupirsi se, dopo varie prove, il giovane Charlie scoprirà di essere... Urgh... non riesco quasi a dirlo... il prescelto? Colui che, secondo la solita profezia, libererà il mondo magico dal giogo dall'oscura dittatura di cui è rimasto schiavo?
Un duello all'OK Corral contro l'invincibile gigantessa: indovina chi vincerà? Gli invincibili morti viventi sono davvero invincibili, oppure alla fine si scoprirà che si possono distruggere con un trucco banale?
In conclusione Fairy Tale, come non è piaciuto a me, probabilmente non piacerà né i fan del vecchio Steve né ai lettori esigenti, ma per i giovani lettori, che non riconoscono la fiera del riciclo e non giudicano troppo banale la trama, può sempre essere un trip psichedelico come si deve, e il giovane protagonista può rappresentare per loro qualcuno in cui riconoscersi. Fairy Tale a loro piacerà.
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