Ora, il romanzo originale di Tredigiulia è effettivamente orribile, ma se vi dico orribile, dovete capire che stavolta non è un'esagerazione: L'amore di una fata fa davvero schifo sotto tutti i punti di vista, e quindi è in effetti un buon candidato a meritarsi il nuovo titolo. Conseguentemente il libro a tratti è anche orribilmente comico, se sei nel giusto mood di lettura, cosa che per me non è difficile, perché, ancor prima di rifiutare del tutto il genere, come avrete capito il mio approccio ai libri fantasy era comunque diventato da tempo molto distante e cinico.
L'amore di una fata, in due parole, è un noiosissimo e insensato pasticcio fatto di mondi fatati e creature mitologiche. I cattivi, più stupidi dei tedeschi dei film di guerra anni '50, di fatto non fanno niente di cattivo e i buoni non fanno niente di buono. Dialoghi assurdi, dettagli irrilevanti mal scopiazzati dai classici del genere, battaglie multietniche condotte da generali cerebrolesi... E una protagonista, ovviamente predestinata e odiosa, che agisce in modo immotivato e incomprensibile (cosa che del resto fanno tutti i personaggi del libro). In pratica, un vero spasso!
Paradossalmente l'unico vero problema per il lettore sono le continue intrusioni della Giulia adulta, ben attenta a inorridire e dissociarsi in grassetto a ogni rigo, e a commentare tutto usando il gergo dei bimbiminkia, come se questo bastasse a rendere la cosa divertente. All'inizio gli inserti fanno sorridere, e qualcuno di essi forse è anche necessario, ma dopo cento ripetizioni la cosa diviene pesante e stufa. Da un certo punto in poi, infatti, ho smesso di leggere i commenti, che oltretutto diventavano sempre più ampi e invadenti, e ho proseguito col solo testo originale, e così sono riuscito ad arrivare vivo al capitolo finale, che Tredigiulia non aveva avuto il coraggio di scrivere, ma che è stato gentilmente fornito da Trentagiulia, col suo attuale stile, assai più consapevole... ma un filino pesante.
Una lettura che mi ha fatto male, ma un male colpevolmente piacevole... Qualcosa di cui mi pento, come se sentissi che si trattasse di un grave peccato. Guilty pleasures!
Il giorno dopo questa orribile sbornia, vado a dare un'occhiata ai libri presumibilmente seri, scritti da Giulia Caligola, e... Sorpresa! Dalle descrizioni si direbbe che siano stati anch'essi scritti da Tredigiulia!
Buon 2023 Prof !
RispondiEliminaChe dire ? Sinceramente non ho mai letto libri fantasy.
Forse viene considerato un genere minore perchè non richiede una preparazione tecnica. Se scrivi un libro sul petrolio, sulla mafia, o sul giardinaggio, devi sapere di che parli, mentre il fantasy non richiede una conoscenza analoga.
Ho notato che negli ultimi decenni il fantasy comincia a fondersi con la fantascienza, che un tempo veniva considerata un genere a parte.
Da molti anni non compro più Urania della Mondadori per lo stesso motivo.
Non mi sembra più fantascienza, perchè parlano sempre di "imperi galattici",
"il bene contro il male", "le lotte fra cyborg"...
io invece mi aspetterei una fantascienza ispirata a concetti matematici e filosofici,
com'era fino agli anni 70, e che proponga una visione trasversale della realtà,
come facevano Ian Watson, R.A.Lafferty, Zelazny, Eric Tubb et similia.
Ma forse il mio giudizio è superficiale.
Dovrei prima leggere e poi commentare.
Penso che anche Urania stia contrabbandando la fantascienza come se fosse un caso particolare del fantasy, per via del maggior successo appunto del genere fantasy. Comunque, per una fantascienza "classica" senza sfumature fantasy, vedere per es qui: https://www.amazon.com/dp/B0B9SMDYSH
RispondiEliminaPardòn, qui: https://www.amazon.it/Stelle-Binarie-Gianluca-Gemelli/dp/B0B9SMDYSH
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