Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

mercoledì 1 maggio 2024

Un giorno sul set - A mamma non piace


Marzo, un pomeriggio di pioggia a Grottaferrata. Parcheggio e raggiungo a piedi una villa un po' lugubre e decrepita. Questo è il posto: è il set dove girano A mamma non piace. Si, si tratta del film tratto dal mio libro con lo stesso titolo. Non è una cosa incredibile? Sì, lo è, e potrei dire che è il premio di un impegno umile, caparbio e costante nella scrittura, che alla fine ha dato i suoi frutti... Ma la realtà è che si tratta di un incredibile colpo di fortuna. 

Nonostante il libro sia inspiegabilmente definito un best seller in un articolo su un giornale locale online, la realtà è che si tratta di un libro autoprodotto, acquistabile solo su Amazon, che ha venduto letteralmente un pugno di copie: molte di più sono quelle che ho spedito io a booktuber, instagrammer e produttori cinematografici. Ebbene tra quelle copie ce n'era una che ho mandato al concorso Una storia per il cinema, un concorso veramente unico, che mette in palio la produzione di un lungometraggio. Non sarà ancora un premio letterario famoso e celebrato come il premio Strega, ma che vi devo dire, io non bevo liquori, e invece al cinema ci vado. Il sogno si è avverato: quel concorso l'ho vinto, il team che gestisce il concorso produce il film, senza che io debba far niente. 

Nel cortile (della villa lugubre) trovo parcheggiato un camioncino, con l'attrezzista-scenografo intento a sistemare gli oggetti da trasportare sul prossimo set. Nell'appartamento a piano terra della villa ci sono una quindicina di persone sotto un ingombrante lampadario anni settanta. 

Sembra di stare dentro un'episodio di Boris. C'è un tizio che regge un'asta con un microfono, un'altro tizio che regge un pannello antiriflesso, e uno che dice: Un po' più in alto, no, no, un po' più in basso... Ssst, mi dice qualcuno, adesso girano. Mi metto in disparte e aspetto. Ho portato dei dolcetti all'arancia presi al forno a Pomezia, appena uscito da scuola, pensando di fare una gentilezza alla troupe, però vedo che c'è un'intera esposizione di cornetti e una di porchetta. Qui si mangia anche troppo, dice un tizio seduto dietro a un computer: non ci capisco molto di quel che fa, ma mi sembra stia producendo in tempo reale fatture, fatture e fatture, per tutto quel che è servito e servirà sul set. Il ragazzo col ciak mi fa tenerezza: è giovanissimo e sembra uno dei miei studenti.

Faccio due chiacchiere col fotografo di scena: il direttore della fotografia, Bruno Cascio, è impegnatissimo, e riuscirò a parlarci solo la prossima volta che andrò in visita sul set, quando farò una capatina in un parcheggio di bus, l'ultimo giorno, per brindare con la troupe alla fine delle riprese. Faccio la conoscenza della padrona di casa che è su di giri: è davvero felice di aver ceduto l'appartamento alla troupe per la settimana (la pagano). 

Poi, tra una scena e un'altra, incontro finalmente di persona la produttrice, nonchè autrice della sceneggiatura, nonché attrice protagonista, nonché mente dietro al concorso Una storia per il cinema: Monica Carpanese. Le rubo un abbraccio e un bacio, e a Claudio Botosso, l'attore che oggi gira le scene con lei, invece, stringo la mano. Fisicamente sono entrambi molto diversi da come immaginavo i miei personaggi, ma ammetto che Monica è strepitosa con quell'accento straniero (tutti le fanno il verso, sul set) e la faccia stupita, mentre il suo personaggio, Alina, scopre l'ambiente dove dovrà lavorare, e Claudio, flemmatico e misterioso, è inquietante proprio come dovrebbe essere il Giuliano del libro. 

Ecco il regista: Gianni Leacche; dovrò aspettare un paio d'ore prima di potergli parlare, ma sarà una soddisfazione, per me: prima di tutto perché gradisce molto i miei dolcetti all'arancia, e poi perché ha letto il mio romanzo, non solo la sceneggiatura, e il romanzo gli è piaciuto, mi fa i complimenti. 

Sì, perché romanzo e film sono due cose diverse: per esempio le due scene a cui assisto, in effetti, almeno come dialoghi, non corrispondono al romanzo. Il romanzo è un horror con sfumature comiche; il film a quanto pare sarà un comico con sfumature horror, una sorta di inversione, quindi, ma a me va bene così. Valentina Innocenti e Monica Carpanese hanno risognato un sogno che io ho sognato per primo, e se prima era più che altro un incubo e ora non lo è più, non importa: la storia ormai appartiene anche a loro. 

Qual è la sensazione di vedere trasposta la tua storia, con le necessarie trasformazioni? mi chiede Alberto Caccia in un'intervista per i social, una di quelle cose che ti fanno credere, per un attimo, di essere un vero scrittore... E' come vedere un altro bambino che gioca coi tuoi giocattoli, rispondo. Un po' sei geloso: Ehi, quelli sono i MIEI giocattoli! Un po' sei orgoglioso: Vedi? Questo gioco che ho inventato io piace anche a lui! Ma soprattutto sei curioso: Vediamo che gioco esce fuori cambiando le regole. 

In ogni caso sarò eternamente grato a Monica e Valentina per aver scelto il mio romanzo: non capita a tutti, neanche a tutti i veri scrittori, di vedere al cinema un film tratto da un proprio libro. E invece a me, e ai vincitori delle altre edizioni di Una storia per il cinema, capiterà! 

Intendiamoci, qui non siamo a Hollywood, e neanche a Cinecittà: questo è cinema indipendente, e nessuno si aspetta un impossibile blockbuster... Comunque, per sicurezza, io mi sono comprato un paio di occhiali scuri e ho pensato cosa dire a Jimmy Fallon e Howard Stern: non si sa mai.  

Sogni dorati a parte, forse io non diventerò famoso e non avrò mai una lira, ma di certo di quest'avventura mi vanterò per anni.  

A Mamma non piace... piace, e a me questo basta.

https://www.unastoriaperilcinema.com/

5 commenti:

  1. Grande Prof! Auguri a tutta la produzione: che ne venga fuori un bel film!

    RispondiElimina
  2. E va bene, non è Hollywood e non è Cinecittà ma l'apprezzamento della tua opera è comunque una grandissima soddisfazione! Sono contenta per te e spero che questo film passi nelle sale anche a Torino così lo andrò a vedere. Anzi, tienimi aggiornata.

    RispondiElimina
  3. Complimenti, ci ho conosciuto su Instagram @unastoriapericinema. È un piacere.

    RispondiElimina
  4. Ciao Gianluca, complimenti per la tua vittoria e auguri per il film che spero di riuscire a vedere in qualche modo o al cinema o in streaming. Io partecipo al concorso di quest'anno con un romanzo che non credo sia adatto per una trasposizione cinematografica indipendente e spero quindi che arrivi secondo e venga realizzato un audiolibro, per me sarebbe già tanta roba. Comunque niente da dire questi di Unastoriaperilcinema sono gente tosta, per la quale non solo i fatti vengono prima delle parole, ma direi proprio che sono i fatti che parlano e non le parole...

    RispondiElimina
  5. Grande Gianluca! La tua ironia intelligente divertirà di sicuro gli spettatori... e tra loro ci sarò anch'io!

    RispondiElimina