Il dottor Destouches, alias Louis-Ferdinand Céline, alla fine degli anni 50 vive quasi come un disadattato; ha l'aspetto di un vagabondo ma in realtà è praticamente recluso in una casa fatiscente, in compagnia di cani, gatti e pappagalli. Eppure nei primi anni trenta i suoi romanzi Viaggio al termine della notte e Morte a credito avevano fatto sensazione, e lui era stato salutato come il protagonista di una vera rivoluzione letteraria, con il suo linguaggio crudo, reale, immediato. Poi erano arrivati gli scritti più controversi, che gli erano valsi l'accusa di antisemitismo. Poi la guerra, e una vera e propria crociata anticeliniana sponsorizzata da Radio Londra, con la devastazione della sua casa, e la razzia e la dispersione dei suoi scritti inediti da parte dei cosiddetti patrioti.
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Céline |
Céline, in pratica condannato a morte, cerca allora riparo presso i tedeschi, e infine si rifugia in Danimarca, dove, dopo la guerra, viene ingiustamente detenuto, e i suoi beni confiscati. A suo modo Céline è un martire della libertà di pensiero, specie se si considera che non fu mai un vero collaborazionista, e che i suoi pamphlet antisemiti possono esser letti anche come preoccupate e inascoltate profezie sull'imminenza della guerra. Robert Poulet lo racconta quando è ormai rientrato in patria e caduto nel dimenticatoio... eppure si intravedono i segni premonitori di un rinnovato interesse per la sua persona e per i suoi nuovi scritti. Ne
Il mio amico Céline troviamo quindi un uomo amaro e ferito, nel corpo e nello spirito (morirà pochi anni dopo), ma a tratti ancora fulminante e beffardo. La vita, la morte, il destino dell'Europa, l'esistenza dell'uomo, il mondo degli scrittori e dell'editoria, le donne, la poesia, la letteratura... Tutto trova posto nelle parole di Céline, tra un urlaccio alla moglie, un richiamo al cane, un'invettiva contro il vicino di casa intollerante... Il ritratto quasi postumo eppure ancora vitale di un grande del 900. Il libro è interessante anche dal punto di vista della scrittura, perché l'empatia di Poulet è tale da assimilare in parte lo stile di Céline.
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