La cornice d'oro

La vedova Conti (i nomi sono di fantasia) è scesa in spiaggia, stamattina. E' quasi un evento: l'anziana donna da anni conduce una vita molto ritirata. Ma stamattina è anche lei qui al lido, e chissà, forse si farà anche il bagno... Beh, adesso non esageriamo.



Andiamo a farle visita sotto l'ombrellone, siamo vecchi amici di famiglia. Quasi quasi mi aspetto che mi faccia accomodare e mi offra un bicchiere di latte di mandorle, come fa quando andiamo a salutarla su in paese, nella sua grande, vecchia casa piena di ombre. Quella casa dai muri spessi, umidi e freddi, che d'estate, solo d'estate, risuona delle voci allegre dei numerosi figli e nipoti. Lei si giustifica, quasi, di essere scesa al mare, oggi: sono i nipoti, dice, che l'hanno costretta. Fosse per lei se ne sarebbe rimasta rintanata, come sempre. Ma i nipotini hanno tanto insistito... Le facciamo tanti complimenti: com'è cresciuta Maria Vittoria, quanto s'è fatto grande Tommaso... Lei si guarda intorno per un momento: c'è solo una parte della sua bellissima e numerosa famiglia, ma c'è da esserne fieri davvero. Ma poi i suoi occhi si allontanano: guarda il mare, ma in realtà pensa a chi non c'è più. Dice: è vero, i nipoti... sono una cornice preziosa d'oro e di platino. Una bellissima cornice d'oro... ma il centro del quadro è vuoto.