Naturalmente avete notato che da un po' d'anni a questa parte ogni personaggio televisivo che si rispetti a un certo punto pubblica un libro di ricette. E che io so' più fesso degli altri, si sarà detto Gabriele Cirilli? Solo che mentre la maggior parte delle star probabilmente affitta un vero ghost-chef-writer che fornisca le ricette, e da parte sua si limita alla firma o poco più, il cirillone nazionale, proprio lui che recentemente si è dimostrato un grande imitatore, non segue l'esempio, e ci regala un libro allegro e saporito, con un pizzico di malinconia e uno spicchio d'aglio. Sto parlando di Non si butta via gnente. Ricordi e ricette da conservare. Le ricette ci sono, e probabilmente qualcuna è pure interessante, ma sono solo le molliche di pane da seguire per ricostruire un percorso lavorativo e familiare fatto di ritratti e di ricordi. Oltre alle ricette Cirilli semina tra le pagine anche vari divertenti pezzi di cabaret, a formare una sorta di diario surreale, ma il meglio di sé lo dà quando, con la scusa dei fornelli, fa rivivere quadretti di paese, caratteri e persone. Questa è la sua ricetta migliore, in un volumetto che va ben al di là della cucina ed è gustoso sotto tutti gli aspetti.
Nel mare di volumi di tutti i tipi e di tutte le salse, che ingombrano le vetrine delle ultime grandi librerie rimaste aperte, è interessante che vi siano ancora dei nuovi autori, allegri, divertenti e spensierati, che riescano a scrivere qualcosa di buono senza dover ricorrere al mercenario aiuto dei ghost-writer. Da quanto leggo nella simpatica recensione del professor Gemelli, Gabriele Cirilli, simpaticissimo e bravo attore comico, ci fornisce un piattino gustoso e saporito, probabilmente ben differente dagli indigesti polpettoni quotidianamente ammanniti da politici e personaggi comunque noti o in vista.
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