Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

giovedì 1 settembre 2016

Flavio Soriga - Metropolis

Non ne avete ancora abbastanza di investigatori malinconici? Flavio Soriga in questo verboso giallo ce ne regala addirittura due. Per fortuna il maresciallo Serri scompare ben presto dal racconto, per lasciare il palcoscenico al capitano Crissanti. Crissanti, lui tutti lo chiamano per cognome, nessuno mai che lo chiami "capitano" o altro. Tutti, carabinieri, inquirenti, testimoni, sospettati, ecc... si comportano con lui come se lo conoscessero da sempre e gli parlano come a un vecchio amico durante una passeggiata, tra i lungomari e i bar di Cagliari. Lui si limita ad ascoltare, al massimo fa una domandina del tipo: "Dov'era lei la notte del 9 settembre?" e loro "Vede, Crissanti..." e giù a blaterare di letteratura, musica, architettura, urbanistica... Tutti chiacchierano e filosofeggiano incessantemente, e Crissanti pure pensa ai fatti suoi per 283 lentissime pagine. Intanto, per fortuna, il giallo in pratica si risolve da sé.


Come spesso accade nei romanzi comprati in edicola non mancano i refusi, come spazi errati e punti mancanti. I punti mancanti mi fanno tornare in mente Sardinia Blues, l'esperimento letterario di Soriga pubblicato un po' di anni fa: prosa ipermoderna e niente punteggiatura, con le frasi separate da un salto di riga (ma con la maiuscola per iniziale). In Metropolis resiste solo il vezzo di lasciare uno spazio tra i paragrafi, e per il resto il narrato è quanto di più classico si possa pensare: terza persona, narratore onniscente, frequenti descrizioni e digressioni storiche, personaggi presentati per mezzo dei loro curricula... 

La vicenda non decolla mai, i personaggi non funzionano più di tanto, lo stile non è incisivo... eppure nel complesso la Cagliari triste e languida di Soriga finisce lo stesso per intrigare il lettore, almeno un po'.

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