Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

sabato 10 settembre 2016

Stefano Benni - Cari mostri

Onore a Stefano Benni! E' uno dei pochissimi autori italiani che si possono permettere di pubblicare raccolte di racconti per i grandi editori (in questo caso Feltrinelli). O forse dovrei dire che è uno dei pochissimi italiani che si possono permettere di pubblicare qualcosa di diverso dai polizieschi, dai thriller storici e dai libri di cucina? O forse dovrei dire che è uno dei pochissimi italiani che si possono permettere di pubblicare qualcosa? Boh. Comunque eccolo qua: Cari Mostri. Nel titolo, nella copertina e nella quarta di copertina si leggono parole come "Mostri", "Paura", "abisso", e "Stefano Benni sfida il racconto di genere"... Oh, mamma mia, qui vogliono farci credere che Benni si sia dato al racconto horror! Ma sarà vero?



No, tranquilli: sono tutte sciocchezze. La presentazione è ingannevole. E' una truffa, sì, però non è una fregatura, perché ok, non ci sarà l'horror, ma il mestiere, quello c'è. I racconti di Benni sono buoni, e anche quando non lo sono si leggono bene lo stesso. Ci sono incursioni in vari generi letterari, sia nel verso dell'omaggio che in quello della dissacrazione. Leggiucchiando qua e là qualche volta vi possono venire in mente King, Poe e Lovecraft, da cui forse la scelta editoriale di travestire il libro nel senso dell'horror. Ma in realtà possono venir in mente anche Buzzati, Moccia, Raymond F. Jones e... Stefano Benni! 

Un po' di questo e un po' di quello, insomma, e con una punta di brivido: esce fuori una versione un po' più grottesca e ironica dei vecchi telefilm della serie Ai confini della realtà. Niente di particolare: trame e atmosfere a volte non sono dissimili da quelle dei tanti aspiranti scrittori che pubblicano libretti di racconti brividosi con piccoli editori. Ma la differenza, e scusate se è poco, sta nella qualità della scrittura, brillante, priva di pecche, e nella dose di humor, decisamente più alta che nel solito ciarpame. Benni mira basso, ma colpisce con precisione.

E poi ci sono "L'ispettore Mitch" e "La Storia della strega Charlotte", che valgono tutto il libro. Il primo meriterebbe di dare i natali a una serie di libri illustrati per ragazzi (dopo aver passato una opportuna censura, s'intende). Il secondo affabula e diverte, riecheggiando il vecchio Salgari dei Racconti di Mastro Catrame.

Nessun commento:

Posta un commento