Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

lunedì 19 novembre 2018

Siamo tutti fascisti... o "fascisti"?

Istruzioni per diventare fascisti è un breve scritto di Michela Murgia, che si presenta in forma di parodia di saggi sociologici, pamphlet politici e perfino manuali tecnici. Nel testo si classificano, descrivono e analizzano le presunte caratteristiche vincenti del "fascismo", proponendo al lettore un percorso di miglioramento nell'adesione ai relativi punti di vista e metodi, e fornendo anche un cosiddetto "fascistometro" per misurare la situazione di partenza e i "progressi" fatti, in vista dell'evoluzione fino allo stato di perfetto e moderno "fascista". In poche parole l'autrice assume il punto di vista del nemico per smontarlo con l'ironia, mettendosi, in questo, sulla scia nientedimeno che di Socrate, Swift, Voltaire... Dimostrerà, la Murgia, di aver la stoffa per riuscire in questo nobile intento? Beh... No.

Parlando del "fascismo" in senso Murgiano ho deciso di usare le virgolette, perché in questo libricino il termine "fascista" non ha molto a che fare col fascismo storico italiano, e potrebbe più sensatamente esser sostituito di volta in volta con "razzista", "politicamente scorretto", "bigotto" o altro. Per me, insomma, parliamo più che altro di quel "fascismo" da bar, in cui capita, tra amici e colleghi, di dar del "fascista" a qualcuno, senza troppo impegno, o di ricevere tale "complimento", senza che nessuno ci faccia troppo caso, davanti a una tazzina di caffé... A voi non hanno detto fin da piccoli che il fascismo è fuorilegge, e che dare del fascista a qualcuno è una grave accusa, che non va fatta con leggerezza? Eppure bollare qualcuno o qualcosa come "fascista" è sempre stata una gran comodità, che ci evita la fatica di entrare nel merito di un'opinione sgradita. Sembra che la Murgia si diverta un sacco a giocare a questo gioco.

Forse lo fa perché ritiene che lo pseudofascismo, con cui la nostra sinistra da sempre banalizza le posizioni dei populisti e della destra popolare, sia oggi da temere tanto quanto il fascismo vero e proprio. Un giorno quest'ultimo potrebbe anche tornare per colpa del primo. Oppure no, oppure il fascismo del regime è ormai qualcosa di lontano e inattuale, di cui non vale la pena neanche parlare, e il vero nemico è quindi il "fascismo" di oggi, per cui gli "intellettuali", con la giusta dose di arroganza, devono oggi occuparsi di ridefinire la parola nel senso moderno...

Non siete convinti? Anche a me la cosa non convince fino in fondo: vorrei difendere l'impegno della Murgia, ma al di là di tutto risalta il fatto che il suo libricino ha l'aspetto di un semplice gioco. Prendete ad esempio il cosiddetto "fascistometro" presente in calce al libro; è un breve e disarmante elenco di slogan, commenti ridicoli, semplici mozziconi di frasi, tutti rigorosamente privi  di contesto e a volte contraddittori, però di probabile matrice leghista e cinquestellista. Un gioco di società affrettato e deprimente. Sfogliando il libro, poi, è facile rendersi conto  che si tratta di un prodotto poco più che goliardico: una strenna natalizia messa insieme, per puri motivi commerciali, a forza di innumerevoli pagine bianche, a partire da un semplice articolo, ancorché prolisso. Mezza paginetta di disclaimer finale non mi basterà a classificarlo diversamente. Ed è un paradosso che tra i capisaldi del pensiero "fascista" riportati dalla Murgia ci sia proprio la banalizzazione: semplificare è troppo complicato. In questo senso, Istruzioni per diventare fascisti è un libro "fascista"!

Nonostante tutto ho deciso di stare al gioco fino in fondo, e devo dire che in un'ora o poco più di lettura (tanto restituiscono i 12 euri spesi per la carta e la copertina), qua e là ho anche trovato qualche spunto di riflessione. Niente però che meritasse di più che un articoletto su L'Espresso o un post su un blog.

Quanto all'elemento meno decoroso della pubblicazione, il cosiddetto fascistometro, il mio personale risultato è aspirante ma pericolosamente vicino al livello di neofita... Niente di che, e non che mi importi troppo di essere un po' "fascista alla Murgia": per fortuna so da me di non essere davvero fascista, almeno questo!

Mio nonno sì che era fascista, e sai quante risate si starà facendo dall'aldilà nel vedere che c'è chi chiama fascista anche me, per qualche posizione che lui al più avrebbe classificato, con una punta di disgusto: democristiana! 

4 commenti:

  1. Mi è piaciuto il paragone tra il fascismo alla Murgia e il fascismo di tuo nonno...OK...

    RispondiElimina
  2. Io non sottovaluterei comunque la pericolosità del "fascismo" di adesso: le cose a volte avvengono piano piano e quando ce ne rendiamo conto può essere troppo tardi.

    RispondiElimina
  3. Hai perfettamente ragione, ma lo stesso non approvo chi bolla come "fascista" qualsiasi cosa non gli piace, come mi sembra faccia la Murgia, tipo: preoccuparsi della scarsa natalità, diffidare dell'educazione al gender, auspicare una riduzione del numero dei parlamentari, ecc... E poi tutti sanno che io odio i libri di 50 pagine rilegati in modo che sembrino di 100 pagine :P

    RispondiElimina
  4. D'accordo su tutta la linea! Da 5 stelle non talebano sono stato bollato come "amico dei fascisti che un giorno dovrà fare i conti con la propria coscienza". E questo da ex amici tifosi dello statista fiorentino, oggi assiduo votante di qualsiasi peto del centro destra in Parlamento. Quindi sì, bisogna dubitare di chi ha l'accusa di fascismo sempre in canna e la spara appena dopo il primo whiskey scolato.

    RispondiElimina