Oggi sono qui per esprimere un pensiero che per molti sarà scandaloso e di retroguardia. E per prima cosa lo farò con un mezzo a me non congeniale: la poesia... forse. Boh. In ogni caso, se sarete sopravvissuti a questa provocazione, subito dopo potrete disprezzare anche le mie argomentazioni razionali.
UCCIDETELI PRIMA DI NASCERE!
Uccideteli prima di nascere
prima che possano piangere
Uccideteli prima di nascere
prima che possano ridere
Uccideteli prima di nascere
prima che possiate vederli
Uccideteli prima di nascere
prima che possiate riconoscervi
Uccideteli prima di nascere:
perché è diritto, è libertà
Uccideteli prima di nascere
prima che possano ridere
Uccideteli prima di nascere
prima che possiate vederli
Uccideteli prima di nascere
prima che possiate riconoscervi
Uccideteli prima di nascere:
perché è diritto, è libertà
Uccideteli prima di nascere
perché non è omicidio
Uccideteli prima di nascere
finché riuscite a crederci
Uccideteli prima di nascere
e sbrigatevi: dopo il quarto mese è illegale
Uccideteli! Uccideteli!
Uccideteli prima di nascere!
perché non è omicidio
Uccideteli prima di nascere
finché riuscite a crederci
Uccideteli prima di nascere
e sbrigatevi: dopo il quarto mese è illegale
Uccideteli! Uccideteli!
Uccideteli prima di nascere!
Pensieri non confessionali sull'aborto volontario
Dall'anno scorso nuove linee guida governative hanno reso più facile la pratica dell'aborto volontario: la pillola abortiva oggi può essere somministrata in regime di day hospital, e fino alla nona settimana di gestazione. Precedentemente era richiesto il ricovero e il limite era l'ottava settimana. Per l'occasione si è registrata solo qualche stanca e debole protesta, da parte dei soliti vescovi.
Non vi nascondo che mi ha sempre stupito il fatto che la società civile abbia sostanzialmente delegato alla Chiesa ogni opposizione alla cultura dell'aborto volontario, come se si trattasse di una questione di fanatismo religioso. Io ho sempre pensato, invece, che esistano evidenti ragioni razionali, logiche ed etiche per rifiutare legittimamente la pratica libera dell'aborto volontario da un punto di vista perfettamente laico, e mi stupisce che questo punto di vista raramente faccia capolino in una discussione pubblica. Sì, io penso che la legislazione italiana in merito sia moralmente sbagliata (il diritto di critica, nei limiti in cui non si ingiuria nessuno, è sancito dall'articolo 21 della costituzione, quindi non scandalizzatevi troppo) e quando, a chi mi chiede genericamente se sono favorevole o contrario all'aborto, rispondo altrettanto genericamente che sono contrario, se il mio interlocutore conclude: "Vabbé ma tu sei cattolico", di solito passa un guaio.
Precisiamo che io non ho nulla contro chi pratica l'aborto volontario: dato che la legge lo consente e la morale predominante lo considera un diritto inalienabile, perché non dovrebbero farlo? Eventuali ricadute etiche devono appunto ricadere sul legislatore e sugli artefici del pensiero mainstream, non certo sulle donne che esercitano un diritto sancito dalla legge. Tanto per fare un esempio, la legge consente perfino a una minorenne di esercitare il diritto gratis e all'insaputa dei genitori. Che responsabilità morale si può ascrivere a una ragazzina che vuol tirarsi fuori dai guai, quando lo stato gliene garantisce la possibilità in questo modo e la società bolla chi non è d'accordo come retrogado, bigotto e pericoloso? Nessuna.
Il mio pensiero è che l'etica dominante, che considera l'aborto un'interruzione di gravidanza, e non la soppressione di un nascituro, benché consolidata, sia il frutto deliberato della necessità di giustificare una scelta sociale e legislativa ipocrita ed egoista. Scelta che all'epoca si giovò di una propaganda che non si fece scrupolo di diffondere statistiche inventate sugli aborti clandestini, e che ebbe buon gioco a mettere la questione sul piano dell'emancipazione della donna e dell'indipendenza della società dalle ingerenze della Chiesa. Qualsiasi cosa, insomma, pur di non parlare di eventuali diritti del nascituro. Ed è tuttora così.
Non discuto il fatto che possa essere legittimo in alcuni casi sopprimere la vita umana: anche mettendo da parte il caso dell'aborto terapeutico, ci sono la legittima difesa, la pena di morte e l'eutanasia, che sono presenti in molte legislazioni, e forniscono esempi in questo senso. Contesto invece il fatto che l'aborto volontario sia considerato cosa del tutto diversa dai casi menzionati sopra, e che la sua giustificazione si arrocchi sull'idea che il feto, entro un certo tempo di gestazione, non sia affatto un essere umano. Spesso, sostenendo questa posizione, si afferma che il feto vada considerato persona solo quando inizia a svilupparsi il sistema nervoso, ovvero quando inizia a essere possibile provare dolore. Questa posizione non è cambiata nel corso degli anni, ma si tratta di una posizione senz'altro opinabile, e voglio dire la mia in proposito.
Oggi l'analisi del DNA permette non solo di distinguere il materiale organico umano, ma persino di identificare la persona. Il feto ovviamente condivide il DNA con la persona adulta che diventerà; tracce di quel DNA potranno incriminare la persona quando fossero rinvenute sulla scena di un delitto... eppure non valgono a definirne la natura umana quando si trova ancora nel grembo materno! Io la trovo una cosa davvero paradossale.
E anche la storia della comparsa del dolore non regge più di tanto: non mi sembra che nessuno abbia mai sostenuto che io posso ammazzare qualcuno se prima lo narcotizzo. Ma anche ammettendo per un attimo che il "basta che non gli faccio male" sia una cosa sensata, sfido chiunque abbia osservato per un po' di ore parameci e vorticelle al microscopio a dire che non provano dolore, paura ed eccitazione, e sto parlando di esseri privi di sistema nervoso.
Su internet periodicamente qualcuno continua a postare le orribili immagini di feti abortiti, così come sono e come appaiono: bambini mutilati e uccisi. Naturalmente le immagini vengono poi rimosse: nessuno deve vedere la realtà, o dubiterebbe della loro non appartenenza al genere umano entro un certo numero di settimane.
Un feto, se tutto va bene, e se qualcuno non lo sopprime, diventerà un essere umano, e l'eventuale soppressione di un essere umano dev'essere discussa e valutata come tale: rimuovere il problema etico sulla base di un conteggio delle settimane di gestazione per me è un'idea scientificamente poco sensata e moralmente discutibile.
Quando sentiamo che qualcuno che non può difendersi, come un anziano, una donna o un bambino, ha subito una violenza, ci indigniamo: la vigliaccheria per noi rende il crimine peggiore. Che dovremmo dire di una legge che consente di sopprimere chi non può neanche piangere?
Noterete che non ho fatto cenno all'eventuale sacralità della vita umana, argomentazione di tipo religioso, che rispetto, ma che non ritengo utile a convincere nessuno. Pensare che, per considerare la vita umana qualcosa da tutelare, si debba necessariamente darle una connotazione sacra è deprimente.
"Ma tu sei cattolico? Ma tu sei credente?" Vi prego, piantatela di farmi queste domande, per poi deviare sul lato religioso, archiviando tutto come opinioni confessionali, che basta non esser credente per potersi permettere di scartare senza nemmeno prenderle in considerazione. La religione non c'entra niente. Qualcuno forse considera furti e rapine cose immorali, unicamente per motivi religiosi? Non penso.
Mamma mia! Non posso crederci! Ho detto quel che penso sull'aborto volontario! Beh... Meno male che questo blog non lo legge nessuno!
Meglio avere pochi lettori ma davvero interessati a quello che scrivi che centinaia di follower che fanno numero. Con questo post hai cercato di attirare l'attenzione di qualche hater?
RispondiEliminaVuoi dire che ci sono degli hater disoccupati in giro che cercano un'opportunità? Spero di no! No, tutto è nato dalla solita discussione da bar (ma senza bar) con un collega che, come da propaganda, afferma che l'aborto non è soppressione di vita umana, e che, quando ho cercato di spiegargli il mio punto di vista, prima ha annuito come se capisse o almeno ascoltasse, e poi ha commentato: "Eh, ma tu sei cattolico...". Sono anni che questo andazzo mi fa rabbia, e ho voluto farci un post. La pseudopoesia è una provocazione, un gancio per far incavolare qualcuno e spingerlo a leggere l'argomentazione. Ma non è che funzioni un gran che. Bene o male che sia i blog sono roba sorpassata e sostanzialmente ininfluenti.
RispondiEliminaSicuramente i ggiovani preferiscono altre forme di comunicazione, in questo senso il blog è sorpassato, però è perfetto se vuoi scrivere qualcosa che vada oltre le due righe. Credo che per essere letti e seguiti di più bisognerebbe interagire maggiormente con altri blogger: per un periodo l'ho fatto abbastanza ed è anche divertente ma il senso del blog, per quanto mi riguarda, è sempre quello di scrivere qualcosa che da soddisfazione a me e poi, come un messaggio nella bottiglia, mandarlo alla deriva tra le onde del web.
RispondiEliminaUltimamente ho perso la voglia di farlo e anche l'ispirazione di scrivere ma non è grave, sono fasi della vita.
Ciaooo
Caro Prof, forse l'aborto va inteso come deterrente per garantire la libertà della donna, non come uno strumento per uccidere bambini. E' come l'Esercito. L'Esercito è un deterrente che garantisce la libertà di un paese dall'attacco di un nemico,
RispondiEliminanon è un'istituzione per uccidere la gente o fare la guerra. In questo senso va inteso. Per quanto riguarda i giovani che preferiscono altre forme di comunicazione, piuttosto che i blog, sicuramente un giovane ha la necessità di conoscere amici e ragazze, sennò che giovane sarebbe ??? Quindi preferisce quei media che lo facilitano in queste esigenze, però i blog rimangono importanti a fini culturali. La cultura, studiata a scuola, sembra qualcosa di fisso, come le Tavole di Mosè, ma non è affatto così, nasce da continue discussioni e ripensamenti nel corso di secoli e decenni, e i blog forse sono uno strumento come un altro...
Ciao da Leo001 !!!
Ciao! La differenza con l'esercito è che nessuno dubita che un soldato nemico sia un essere umano.
EliminaCaro Prof ! E mi pare pure che oggi i nostri blog sono invisibili ai motori di ricerca. Non so se è un male o un bene. Forse in questo periodo di Covid i motori di ricerca vogliono dare priorità alle comunicazioni e alle informazioni più importanti. Oppure siamo stati LICENZIATI ??? E LA LIQUIDAZIONE CE LA DANNO ??? ah ah ah
RispondiEliminaAriciao da Leo001 !!!
Ormai è da anni che i motori di ricerca non fanno più ricerca, ma prevalentemente pubblicità, spionaggio, condizionamento dell'opinione pubblica ecc...
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