Mate Matticà - chissà perché si chiama così, visto che per esempio il suo amico, la personificazione del vento, si chiama semplicemente Vento - è un po' fatina e un po' befana, e va in giro appunto sulle ali del vento portandosi appresso un sacco rosso pieno non di regali ma di strani strumenti di misura e di calcolo, sorta di oggetti magici in cui a volte sembra che risiedano davvero i suoi "poteri". Altri strumenti altrettanto magici poi l'inventa lei per aiutare Luca, uno studente discalculico.
Quando Olivia, che si annoia troppo a leggere dosaggi e fare proporzioni, combina un bel pasticcio tra cucina e lavatrice, e anziché assumersi le proprie responsabilità se la prende con lei, Mate Matticà per la prima volta in vita sua si arrabbia sul serio, e succede un gran pasticcio.
La storia narrata da Simona Maiucci si sgrana a volte un po' a fatica in una serie di presentazioni di personaggi e di scene alternate, in cui si oscilla tra il comico e la prosa poetica. Ho qualche dubbio che il libro possa risultare davvero motivante per gli studenti con disturbi specifici dell'apprendimento o per i loro genitori e docenti, ma il personaggio principale e alcuni dei minori risultano efficaci e divertenti, e le belle illustrazioni danno il loro contributo a rendere la lettura gradevole.
Certo, sarebbe bello avere degli strumenti magici come quelli di Mate Matticà! Nel mio piccolo, anch'io ne fabbrico e sperimento molti, sia per gli studenti con DSA che per gli altri, ma purtroppo i miei non sono magici, e il lavoro resta sempre duro per tutti.
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